il caso

La docente trentina discriminata: «sono sollevata e contenta perché si è fatta chiarezza»

«Anche nelle organizzazioni religiose le persone hanno il diritto di vivere liberamente la propria vita provata e di vedersi rispettate»

LA VICENDA: La Cassazione respinge il ricorso della scuola



TRENTO. La docente trentina, tramite il proprio legale, l'avvocato Alexander Schuster esprime sollievo per la chiusura definitiva di una vicenda assai dolorosa e che per volontà della scuola cattolica è giunta fino al giudizio in cassazione.

È però contenta che si sia raggiunta finalmente chiarezza quanto al fatto che anche nelle organizzazioni religiose le persone hanno il diritto di vivere liberamente la propria vita privata e di vedersi rispettate nella propria dignità.

Per la docente la verità emersa è anche importante, perché - si apprende dall'avvocato Schuster - la risarcisce moralmente dell'erroneo giudizio cui pervenne l'allora Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, che indagò i fatti e, pur disponendo delle stesse informazioni dei giudici, concluse che non sussistevano illeciti e che nessun provvedimento doveva essere assunto nei confronti di una scuola convenzionata per il servizio pubblico.

L'Istituto è stato anche condannato al pagamento delle spese legali per 9.870 euro, accessori inclusi.

La docente trentina e l'Associazione Certi diritti sono stati rappresentati dall'avvocato Alexander Schuster e dall'avvocatessa Giulia Perin, che hanno assistito anche la Cgil del Trentino, con il collega Amos Andreoni













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