La disoccupazione giovanile sale del 75%

Incontro a Mezzana: allarmanti i dati della val di Sole. Veneri (albergatori): «I ragazzi devono credere di più nel turismo»


di Alessia Zanon


MEZZANA. Puntare sul capitale umano è il giusto mezzo per cercare di uscire dalla crisi economica. La necessità di rilanciare le capacità e la qualità è emersa durante il dibattito "Il lavoro ai tempi della crisi. Quale futuro in Val di Sole?", organizzato dalla Comunità di valle grazie all'assessore Italo Zambotti, con la presenza dei rappresentanti dei vari settori produttivi locali (Diego Fezzi presidente allevatori, Andrea Stanchina delegato Confindustria, Luca Palmieri presidente commercianti, Aurelio Veneri presidente albergatori, Roberto Endrizzi presidente artigiani), della responsabile del centro per l'impiego Katia Cavallero, del preside dell'istituto alberghiero di Levico Terme Federico Samaden e dell'assessore provinciale Ugo Rossi.

Gli interventi sono partiti dai dati. La criticità del momento per il settore edile è stata confermata dello stesso delegato di Confindustria, che si è detto preoccupato anche per il futuro. Il presidente degli albergatori e quello dei commercianti hanno, invece, prospettato qualche nota di speranza per i settori che rappresentano. «Per il momento- afferma Veneri- il settore turistico regge. Per il prossimo inverno speriamo in presenze pari a quelle dell'anno passato. Vorrei però vedere i giovani affacciarsi al settore turistico con più entusiasmo».

Ma il dato che più ha fatto riflettere è quello dell'aumento della disoccupazione giovanile, salito nei primi 6 mesi del 2012 del 75%. Il punto legato alle difficoltà occupazionali dei giovani è emerso dall'intervento del preside Samaden che ha ribadito la necessità di garantire qualità al lavoro, che deve tornare ad essere un valore. «I concetti della fatica e dell'impegno -spiega- si vedono sempre meno. È necessario ripartire dall'educazione, cercando di temprare gli studenti e dando la massima importanza al valore umano». Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore Ugo Rossi. «Per essere competitivi- spiega Rossi- bisogna crederci, per crederci bisogna riscoprire la vocazione del territorio, anche attraverso la sua storia e identità, contando sulla sinergia delle varie istituzioni. Per puntare sulla qualità è anche necessario ristrutturare, rinnovare e riconvertire ciò che c'è sul territorio».

Sollecitazioni e interventi sono arrivati dal pubblico per sottolineare la mancanza di appetibilità del lavoro nel comparto turistico per i giovani solandri, a causa della stagionalità e degli orari di lavoro impegnativi. «Le soddisfazioni in questo lavoro - spiega Veneri - ci sono se c'è passione per quello che si fa, cosa che a volte manca ai giovani del posto». «Bisogna porsi il problema - conclude Rossi - di come valorizzare il capitale umano anche fidelizzando i lavoratori stagionali. Bisogna capire che servono persone con la cultura dell'accoglienza. Il valore deve essere sia dell'imprenditore che del lavoratore».

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