La caccia ai lupi pericolosi sfascia la maggioranza 

Il gruppo del Pd conferma l’astensione, assenti in aula gli assessori del partito Dallapiccola attacca il governo: «È sempre stato dalla parte degli animalisti»


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Altro che ultimi giorni di scuola, qui siamo al si salvi chi può. La maggioranza di centrosinistra autonomista si arena, per non dire di peggio, sul disegno di legge 230 della giunta che prevede l’abbattimento di lupi e orsi pericolosi. Il gruppo del Pd ha annunciato l’astensione e i gli assessori del partito, che hanno votato a favore della legge in giunta, ieri non si sono presentati in aula per la discussione del disegno di legge. Ufficialmente erano tutti a tre a Roma per impegni istituzionali, ma le opposizioni non ci hanno creduto e hanno messo il dito sulla piaga: «Voglio vedere le loro facce, voglio vedere cosa faranno dopo che hanno approvato il disegno di legge», tuonava Giacomo Bezzi. Dal canto loro, i consiglieri del Pd, confermavano l’astensione, a partire dal capogruppo Alessio Manica: «Noi riteniamo che il disegno di legge non sia lo strumento idoneo. La strada è quella della norma di attuazione. Ma noi abbiamo anche molte perplessità nel merito del disegno di legge sull’ampiezza delle possibilità di abbattimento di lupi e orsi». Ancora più polemica Donata Borgonovo Re: «Noi non abbiamo il potere di adottare una norma di questo genere che quindi sarà cassata dalla Corte Costituzionale. Quindi questo è un manifesto niente di più. Ma il peggio è che qui si naviga a vista. In Piemonte ci sono 13 branchi di lupi eppure hanno trovato il modo di conviverci. Anche lì hanno animali che vanno al pascolo e monticano, ma nessuno si è mai sognato di chiedere l’abbattimento dei lupi. In Trentino la giunta invece si inventa un disegno di legge per abbattere orsi e lupi perché lo fanno anche in Alto Adige. E senza dire niente alla maggioranza. Noi lo abbiamo saputo dai giornali. E non accettare di imparare da chi ha fatto meglio di noi come il Piemonte mi sembra un atto di scarsa intelligenza politica».

L’assessore Michele Dallapiccola, che il disdegno di legge lo ha firmato, in replica se l’è presa con il governo: «La norma risente del pressing politico, ma rappresenta un’assunzione di responsabilità. La norma sta per essere votata dal Consiglio provinciale di Bolzano e fa parte di un percorso molto lungo intrapreso dalle due province e che è stato accelerato a causa degli sconfinamenti in Alto Adige del banco di lupi della valle di Non. Il Governo nazionale ha sempre scelto la componente animalista, una posizione che la Giunta non condivide». Poi ha spiegato che molti pascoli non possono essere protetti e che questo diventa un problema con il proliferare dei lupi, visto che in poco tempo in Trentino si è passati da uno a sei branchi presenti sul territorio. Ma Donata Borgonovo Re ha sottolineato: «Molto spesso le notizie sugli attacchi dei lupi sono delle fake news. Ad esempio gli ultimi attacchi in val di Fassa sono stati opera di cane randagi e non di lupi». Al termine della mattinata, proprio l’assessore ha chiesto di poter parlare con la sua maggioranza, ma il gruppo del Pd non si è mosso di una virgola.

Nel pomeriggio, poi, sono stati affrontati gli ordini del giorno che sono passati tutti senza colpo ferire. La votazione definitiva è prevista per oggi. E l’esito è scontato. L’opposizione, infatti, anche per far venire a galla le contraddizioni della maggioranza voterà quasi compatta a favore del decreto legge che così passerà lasciando in eredità al presidente Rossi una nuova bomba sotto l’unità della coalizione che dovrebbe farlo rieleggere.













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