L’orso va a fare il bagno a Prà da Stua

Prima di tuffarsi nel lago ha azzannato le ciambelle-salvagente sistemate lungo la diga del bacino di Hydro Dolomiti Enel


di Giancarlo Rudari


AVIO. Sul monte Baldo non c’è soltanto l’orso che sbrana pecore, mucche ed asini. C’è anche un orso che si diverte a fare il bagno nel lago di Prà da Stua, magari passando prima dallo sbarramento della diga per azzannare le ciambelle-salvagente... E’ successo l’altro giorno quando un agente della Forestale nel suo peregrinare sul Baldo sulle tracce dei plantigradi (dovrebbero essere almeno due) si è imbattuto in una scena divertente: nelle acque del bacino artificiale di Hydro Dolomiti Enel sguazzava tranquillo un giovane orso che per nulla turbato da chi lo osservava da lontana ha continuato il suo bagno. Per poi uscire tranquillamente dal lago, darsi una scrollata per asciugarsi alla bene e meglio e quindi allontanarsi per inoltrarsi nel bosco lemme lemme.

Un orso nuotatore, ma anche un orso previdente, se così si può definire. Perché prima di immergersi nel laghetto ha fatto un giro sul camminamento della diga alla ricerca di un salvagente perché... non si mai. Infatti sulle ciambelle in plastica bianco-rosse sono state trovate le impronte dei suoi denti: voleva strapparle dalla corda che le lega alla passarella, ma non ci è riuscito. E quindi ha desistito senza rinunciare comunque ad un bagno ristoratore nelle fresche (ancora gelide) acque del bacino artificiale.

Ma quale era dei vari orsi (due o più?) che popolano il Baldo? Quello che un paio di settimane fa ha preso di mira gli asini di malga Trett, poco distante dal lago, prima sbranando due asini (altri due sono fuggiti e ancora adesso non si trovano) per poi tornare e uccidere una mucca gravida? Oppure il giovane esemplare più mansueto e “umano” che l’estate scorsa è stato ripetutamente fotografato e sfamato dai turisti sul Baldo? «Quasi sicuramente - afferma Claudio Groff, funzionario del Servizio foreste della Provincia - si tratta di M11 dall’età di due anni e mezzo, un esemplare che non ha mai dato alcun problema».

Infatti il giovane orso da sette-otto mesi è costantemente seguito e controllato grazie alle marche posizionate sulle orecchie che hanno la funzione del radiocollare. E l’orso che ha sbranato gli animali che fine ha fatto? Nonostante appostamenti e controlli non è stato più notato nei dintorni di malga Trett, ultimo suo obiettivo delle scorribande notturne. Ma gli agenti della Forestale non demordono e sono sempre alla sua ricerca perché si tratta, come viene definito, di un orso “problematico”. L’ordine della Provincia, che gestisce il progetto orso, è quello di catturare il plantigrado per poi dotarlo di un radiocollare. Un controllo dei suoi spostamenti potrebbe così evitare altri agguati e assalti a mucche e pecore come temono gli allevatori preoccupati per le mandrie e le greggi al pascolo sul Baldo.

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