«L’orso arriva entro metà marzo»

L’assessore di Comunità Battan lo annuncia a S.Romedio: «Pronti il trasporto dall’Abruzzo e il recinto»


di Giacomo Eccher


SAN ROMEDIO. Ancora pochi giorni e l'orso tornerà a San Romedio. E' atteso entro metà marzo. Venerdì, l'assessore della Comunità di Valle Ivan Battan (che si occupa della questione orso nell’ambito del protocollo sottoscritto con Curia di Trento, Provincia e Comuni di Coredo, Sanzeno e Romeno) ha siglato con una ditta di trasporti di Roma l'accordo per il trasloco in valle di Non del plantigrado attualmente in gabbia a Pescasseroli, nel Parco nazionale d'Abruzzo, dopo esser stato sequestrato dalla Forestale nella villa di un privato nel Lazio che lo deteneva illegalmente. «Si è atteso fino ad adesso - spiega Battan - anche perché con la primavera per l'orso è più facile l'adattamento nel nuovo ambiente».

«Il trasporto sarà fatto con tutti i comfort, perché verrà utilizzato un mezzo speciale usato solitamente per gli ippopotami. L'orso ci entrerà senza problemi e arriverà a San Romedio senza disagi», afferma l'assessore. E quanto alle spese, Battan ribadisce che tutto rientra nel plafond previsto nel bilancio della Comunità di valle, senza un euro di aggravio, a differenza di quanto alcune voci rimbalzate in valle avevano lasciato intendere. Infatti, nel tubo – gabbia previsto all’inizio per il trasporto dell’animale l'orso Bruno abruzzese non ci sarebbe entrato perché troppo grosso.

Domani, l'assessore Battan sarà a San Romedio per un'ultima verifica con i frati custodi dell'eremo che il recinto e la tana siano in regola, come prevede il protocollo e come già certificato nella corposa documentazione intercorsa in questi anni tra Curia (proprietaria del santuario), Provincia e Comune di Coredo, competente per territorio su San Romedio.

Nell'eremo noneso, aspettano il ritorno dell'orso dall’estate 2007, quando erano stati trasferiti a Spormaggiore gli orsi Cleo e Cora per far posto a Jurka, rimasta a San Romedio meno di un anno, in un recinto chiuso agli sguardi dei visitatori. Il recinto di San Romedio (non certo una reggia, ma migliore per l'orso della gabbia a Pescasseroli, assicurano gli esperti) è stato visionato più volte, con documentazione trasmessa al Commissariato del Governo di Trento, che l’ha inoltrata alla Cites (la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) della Forestale a Roma, dove il trasferimento dell'orso dall'Abruzzo al Trentino è fermo da quasi due anni. Una lunga trafila che ora dovrebbe vedere la conclusione. «La data precisa dell'arrivo non la so nemmeno io, ma credo che sarà entro metà marzo», si sbilancia l'assessore Battan, che segue personalmente l'operazione.

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