TIONE. L’oreficeria «Franco Gottardi» è il primo negozio di Tione che può fregiarsi del marchio di «Bottega storica del Trentino». I primi documenti che attestano l’attività risalgono al 1902. Quindi, l’oreficeria supera abbondantemente il requisito minimo dei 50 anni di attività, requisito previsto dalla legge provinciale.

Fu il nonno Palmiro Gottardi ad avviare la bottega che s’affaccia su viale Dante. A quel tempo, il Trentino faceva ancora parte dell’impero Austro-Ungarico. E la «Licenza Industriale a costruire e vendere oggetti d’oro» venne rilasciata dai funzionari di Maria Teresa d’Austria. Nel 1920, poi, nei confini e sotto il governo dell’Italia, nonno Palmiro dovette “volturare” il permesso di vendita. Ma del suo artigianato esistono ancora all’interno, in una vetrinetta espositiva, documenti inoppugnabili di una rara abilità orafa. A lui, come garzone di bottega subentrò il figlio Aldo Gottardi (per anni in Giudicarie unico orefice, assieme all’altra bottega del famoso “Rossin” di Cimego, scomparso da anni), che ha gestito il negozio fino al 1979, quando a sua volta gli è subentrato il figlio Franco, che oggi gestisce l’attività assieme alla moglie Manuela.

L’iscrizione all’albo dei negozi storici risale solo alla settimana scorsa. Documenti alla mano, l’oreficeria di Tione è appunto riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento. Ed ora può esporre la targa che la segnala come Bottega storica del Trentino.

Nel centro storico di Tione, altre sono le attività che potrebbero fregiarsi del titolo, come la Farmacia Boni, la Macelleria Ballardini e tante altre. All’ufficio commercio, gli impiegati e i funzionari confermano che altre pratiche sono in via di completamento. Sullo storico Viale, ideato da un illuminato architetto austriaco, altre premiate attività potranno esporre il blasone che riconosce loro un’attività di almeno 50 di storia, una tradizione commerciale che meritatamente si fa apprezzare per ciò che ha saputo esprimere sotto il profilo del lavoro e dal punto di vista dell’animazione del centro e dell’arricchimento della storia sociale locale .

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