L’avvocato «nostalgico» di Benito Mussolini

Sulla pagina Facebook di Luca Conti, foto e slogan che fanno riferimento al Ventennio



TRENTO. I nostalgici di Benito Mussolini ci sono, anche on line. E così su uno strumento nuovo come Facebook ci sono quasi 27 mila persone che hanno cliccato il «mi piace» sulla pagina dedicata al Duce. E ci sono anche trentini che rimpiangono gli anni del Ventennio, come l'avvocato fassano Luca Conti che sulla sua bacheca - facendone partecipi i suoi quasi 900 amici - esterna la sua ammirazione per il maestro elementare di Predappio diventato il Dux d'Italia.

Venerdì l'avvocato ha postato una foto di Mussolini, una di quelle classiche con camicia nera, petto in fuori, mani appoggiate ai fianchi, e una frase a commento. «Ci vorrebbe uno come Lui (con la "l" maiuscola) a raddrizzare la schiena a un po' di gente». Poco prima aveva fatto la sua comparsa l'aquila con la scritta «Boia chi molla». Insomma slogan e immagini di chiaro ed inequivocabile riferimento, accompagnate da un sentimento come di nostalgia per un passato che l'avvocato 37enne non ha certamente vissuto ma di cui si sarà fatto raccontare e avrà studiato sui libri di scuola.

Poco sopra un'altra annotazione, questa volta sugli zingari e sul loro stile di vita, con un commento finale anche quello da Ventennio. Insomma una pagina di un social network internazionale, globalizzato e giovane usato come luogo virtuale dove discutere di un pezzo della storia italiana che si è concluso decenni fa.

Opinioni personali di una persona che ha - comunque - un ruolo pubblico e che verga questi commenti su una bacheca alla quale accedono tutte le persone a cui ha dato o chiesto l'amicizia. Quasi un bar virtuale nel quale uno parla come se fosse davanti ad una birra o ad un caffè tanto che, a fianco dei richiami a Benito Mussolini, ci sono anche quelli più neutrali sugli appuntamenti dei giorni seguenti e sull'organizzazione del fine settimana.

L'avvocato Conti, raggiunto al telefono, spiega con cortesia la sua posizione: «Nessun rimpianto per la parte peggiore del fascismo, come la violenza e il razzismo. Io mi ispiro ad un fascismo più popolare e moderno, che si apre al confronto. I miei post sono stati una provocazione voluta, per far capire ai miei amici sul web come la penso e cioè che in Italia c'è bisogno di una nuova leadership autorevole. Ormai siamo diventati un paese di fannulloni a cui andrebbe raddrizzata la schiena. Gli zingari: diciamo che non approvo affatto il loro stile di vita. Ma non ammetto violenze».













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