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L’auto intelligente in A22, la Fiat investe in Trentino

Provincia, sistema della ricerca e azienda torinese alleate per studiare e applicare nel nostro territorio l’auto (e le strade) del futuro



TRENTO. L’auto che guida da sola su strade intelligenti che le segnaleranno ostacoli e pericoli potrebbe presto nascere in Trentino, sfrecciando (è l’auspicio) lungo l’Autobrennero che diventerà così la prima autostrada “smart” d’Italia. Non parliamo di sogni, ma di realtà industriali innovative di cui il Trentino sta per divenire uno dei laboratori più avanzati d’Italia. Di come mettere in pratica queste idee hanno parlato ieri il presidente Ugo Rossi, l’assessora Sara Ferrari, i responsabili dei maggiori centri di ricerca della nostra provincia e i rappresentanti del ministero dello sviluppo economico e della Fca (la Fiat, per capirci) che in Trentino già investe da tempo con il Centro ricerche aperto a Mattarello. L’azienda torinese era rappresentata ai massimi livelli, nella persona dell’amministratore delegato del Centro ricerche (quello nazionale) Giorgio Cornacchia.

Va detto subito che qui non ci sono generosi contributi provinciali di mezzo. Non sono i soldi ad aver attirato in Trentino la Fca. Ciò che ha convinto l’azienda di Torino è il contesto sociale che rende attraente la ricerca trentina, ormai affermatasi a livello nazionale come affidabile e innovativa, il che fa della nostra provincia terreno fertile per chi vuole investire nello sviluppo di prodotti d’avanguardia. «L’obiettivo - ha confermato il governatore Rossi - è di fare del Trentino uno dei principali centri europei dove sviluppare sistemi di guida intelligente dell’auto, sperimentando non solo software per le vetture, ma anche sensori di controllo da applicare lungo le strade». Tornando all’A22, sarà ad esempio possibile percorrerla senza toccare il volante perché auto e strada dialogheranno assieme.

Non solo. Il sistema delle strade “intelligenti” può essere esteso anche alle piste ciclabili di cui il Trentino è ricco. Un enorme potenziale. La presenza della fibra ottica diffusa (gestita da Trentino Network) ha avuto un ruolo decisivo nella scelta di Fca, al pari della presenza in Trentino di alcune start up che già studiano questi “mondi” di un futuro ormai prossimo. Al progetto, naturalmente, guardano con interesse anche le tante imprese che gravitano attorno al mondo dell’auto, ma è bene che pure le imprese trentine si facciano trovare pronte, perché uno sbocco industriale della ricerca potrebbe essere dietro l’angolo. (lu.pe.)













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