L'apparecchio che riavvia il cuore

Ogni anno a 150 trentini viene impiantato il defibrillatore automatico


Robert Tosin


TRENTO. Avete presente i due "ferri da stiro" che i medici della tv usano per rianimare i pazienti con il blocco cardiaco? Bene, oggi la tecnologia e la medicina hanno trasformato quel defibrillatore in una piccola medagliata impiantata direttamente sul cuore. E quando salta qualche battito di troppo interviene e riavvia la pompa vitale.
Lo strumento ha alle spalle una lunga e "eroica" tradizione. Aveva cominciato i primi passi 25 anni fa e Trento è stata una delle prime realtà che ha creduto in questo piccolo prodigio della tecnica, affinando nel tempo anche le capacità professionali delle equipe cardiologiche. «Attualmente - ricorda Maurizio Del Greco, cardiologo del Santa Chiara - ne impiantiamo circa 150 all'anno ottenendo ottimi risultati. A parte l'affidabilità tecnica, il defibrillatore automatico consente al paziente un'attività quotidiana normale. C'è chi fa regolare attività sportiva, chi va a sciare. Certo, poi dipende anche dalle diverse patologie, ma non vi sono attività precluse dalla presenza del defibrillatore. I pazienti vengono seguiti e controllati periodicamente ma la tecnica ha ormai raggiunto altissimi livelli».
Del tema di parlerà domani alla tavola rotonda organizzata al Grand Hotel Trento a partire dalle 16.45. «La partecipazione è libera - spiega il dottor Del Greco, organizzatore dell'appuntamento - nel senso che il tema non è esclusivamente dedicato ai cardiologi o agli specialisti, ma anche a medici e infermieri che vogliono conoscere meglio un sistema che è pensabile si diffonderà sempre di più».
Ma che cos'è il defibrillatore automatico? Si tratta di un piccolo apparecchio alimentato da batterie al litio che viene impiantato sotto pelle a guardia del cuore in pazienti che sono soggetti ad aritmie o per esempio che abbiano subito infarti e siano quindi potenzialmente a rischio. Lo strumento riconosce infatti se il cuore "perde colpi" e interviene automaticamente (con delle leggere stimolazioni, ma se serve anche con potenti colpi elettrici) per ridare il ritmo giusto al muscolo. Praticamente svolge la funzione di un dottore rianimatore personalissimo e capace di intervenire in tempo reale sopperendo a quello che è il nemico peggiore per chi è vittima di un infarto: il tempo.
A parlare dell'argomento ci saranno il dottor Roberto Mantovan, il dottor Massimiliano Marini e il professor Paolo Della Bella dell'ospedale San Raffele di Milano e tra i massimi esperti mondiali nel campo, voce autorevole e stimata. I moderatori sono Maurizio Del Greco e Roberto Bonmassari.

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