L’Agraria è in salute bilancio in utile nonostante la crisi

Il presidente Planchenstainer ha illustrato i dati positivi Frantoio d’oro: pagati anche 11,30 euro per un chilo di olio



RIVA. Dal bilancio della gestione 2011/12 dell'associazione Agraria che chiude al 30 giugno scorso con un utile netto, dopo le imposte, di 36.182 euro, illustrato ieri dal presidente Giorgio Planchenstainer all'assemblea, i soci hanno avuto la conferma della validità del nuovo corso, avviato con la dismissione del reparto scorte agrarie in attuazione dell'accordo con la Cooperativa Valli del Sarca, e realizzato attraverso uno sforzo costante di valorizzazione dei prodotti locali, olio, vino e corte del tipico, attraverso una ricerca costante della qualità. I 528 mila euro spesi per l'ammodernamento del negozio (cui s'è aggiunto l'investimento di poco superiore ai 304 mila per un impianto fotovoltaico che consentirà di abbattere del 27% i costi per l'acquisto dell'energia elettrica) hanno prodotto una vetrina eccezionale per il mondo rurale: i 700 metri quadrati di proprietà dei soci in un posto turistico come il Garda Trentino rappresentano una concreta garanzia per il futuro.

Nel dettaglio, questi i risultati dei diversi settori.

Reparti commerciali: i punti vendita dei prodotti alimentari e scorte agrarie hanno realizzato vendite per 2,658 milioni, con un decremento di 335 mila, da imputare alla chiusura dell'emporio agrario nel dicembre 2011 e nella ristrutturazione della Corte del tipico entrata a regime nel mese di maggio. La Corte del tipico ha incassato 2,083 milioni di euro (più 6%) cui va aggiunto l'affitto della macelleria di 37.275. Quasi 750 mila euro vengono dalla vendita del vino e 454 mila dall'olio; cui vanno aggiunti i proventi della vendita di 2019 quintali di vino sfuso alla pompa.

Cantina: la vendemmia 2011 è stata particolarmente buona, anche se leggermente inferiore a quella del 2010. I vini ottenuti sono stati di buon livello e l'Agraria è staa in grado di conferirli alla Cavit senza difficoltà. I quintali conferiti sono stati 30.495 che hanno reso ai soci 2.048.000 euro, per una media di 72,5 euro a quintale (superiore dell'11% sul 2010).

Frantoio delle olive: a causa dell'annata scarsa s'è registrata una diminuzione del 13% della quantità di oliva lavorata: 6989 quintali contro 8063, di conseguenza anche l'olio ha avuto una riduzione passando da 1325 a 1157 quintali. Il frantoio lavora più della metà dell'oliva prodotta nell'Alto Garda ed il riferimento sempre maggiore all'associazione per la commercializzazione ha portato il prezzo di liquidazione medio dell'olio a 10,60 euro al chilo, con punte di 11,30: valori impensabili per tutte le altre zone a tradizione olivicola italiane in un momento di forte crisi e riduzione generalizzata dei prezzi. L'Agraria distribuirà agli olivicoltori a saldo della campagna 2011 un importo complessivo di 318.000 euro.

La stretta collaborazione con i tecnici dell'Istituto San Michele consente di informare i soci sull'andamento della stagione. La strumentazione esistente in Agraria, unica nel suo genere nel nord Italia, e l'individuazione di un protocollo di produzione che salvaguardia la bio diversità negli uliveti sottoscritto dalla fondazione Mach, rende l'associazione un punto di forza, di studio, di sviluppo dell'intera olivicoltura del Garda Trentino: l'attività non si rivolge solo alla base sociale ma a tutti i coltivatori d'oliva con beneficio non solo agronomico ma anche paesaggistico.(c.g.)

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