«L’Adunata degli alpini per fare pace con la storia» 

Il governatore Rossi: «Qui c’era chi era legato all’Imperatore d’Austria ma anche chi voleva stare con l’Italia». La giunta stanzia per l’evento 1,2 milioni di euro


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. «Un’occasione di pacificazione storica ed un’altra, importante allo stesso modo, di mostrare a decine di migliaia di persone che cosa sia l’Autonomia». La Provincia affida all’Adunata nazionale degli Alpini del prossimo maggio un ruolo che va ben aldilà della festa e lo testimonia (oltre al fatto che l’amministrazione ha stanziato un milione e 200 mila euro per sostenerne l’organizzazione) il modo in cui ne ha parlato ieri il presidente Ugo Rossi: «L’Adunata può essere un capitolo importante nel percorso di riscrittura di una storia comune. Di vicende che erano state accantonate, rimuovendo anche delle opportunità di identità, di appartenenza, non necessariamente linguistiche. Mi riferisco al dibattito che ha accompagnato di fatto tutto il secolo scorso, sul legame di appartenenza del Trentino con il mondo tedesco. Un dibattito che ha assunto spesso dei significati ideologici e quindi di separazione. L’Adunata sarà la dimostrazione che il Trentino è assolutamente pronto a leggere la propria storia in maniera integrale, senza dividersi in relazione alle sensibilità di ognuno. Stiamo lavorando, e abbiamo confidenza che possa accadere che a maggio, con gli alpini, possano partecipare all’Adunata anche associazioni d’arma austriache. Proprio a suggellare quest’impostazione dell’evento sulla pace, invece che della celebrazione di una vittoria o di una sconfitta. detto il governatore»

E gli Schützen? «Anche loro non sono contro lo Stato italiano, questo va detto pur avendo Schützen che non riescono a fare quel salto culturale. È un percorso impostato in questa direzione, anche grazie agli Schützen e a qualche forzatura fatta. L'adunata è soprattutto questo ed ecco perché abbiamo anche rischiato qualche critica, accettando di farla nel 2018».

Ma a maggio, a fronte della presenza in città di poco meno di 500 mila persone, secondo il governatore ci sarà modo di affrontare anche un altro tema: «L’Adunata sarà sì un modo speciale per promuovere il nostro territorio dal punto di vista turistico ma anche dal punto di vista culturale, ovvero quello della nostra Specialità. Durante quei giorni noi faremo delle azioni di promozione proprio in quella direzione. E lo dico in un momento storico particolare in cui, fortunatamente, il dibattito sull’Autonomia sembra non morire. La nostra diversità potrà essere rappresentata anche in chiave storica, con riferimento alla Prima guerra mondiale. Non è dunque arroganza o chiusura ma una non omologazione alle traiettorie nazionali. Diremo che c’è stato un impero austroungarico, un imperatore a cui i cittadini erano molto legati. Ma ci sono state anche della avanguardie che hanno sentito la necessità di mettere in campo un destino diverso legato ad una cultura italiana, ad una repubblica che faticosamente si immaginava dovesse nascere. E quindi possiamo ricordare Cesare Battisti, accanto alla storia precedente ed a quella successiva, possiamo ricordare Degasperi, dando un’immagine positiva al nostro autogoverno” ha chiosato Rossi.

Ed ora si cerca no volontari pronti ad affiancarsi alla macchina organizzatica.













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