Itinerari, un poker jazz

Mehldau, Stern, Rava e la Big Band del Conservatorio



TRENTO. La più longeva tra le manifestazioni legate al jazz in regione si presenta al pubblico affezionato con immutata vitalità al compimento della sua ventisettesima edizione. Gli Itinerari Jazz a Trento, insieme alla sezione autunnale di Rovereto, godono di ottima salute e vedono rinnovarsi la tradizione di un programma che come di consueto mantiene alto il livello delle proposte. Quattro gli appuntamenti in cartellone, che prendono il via domenica 11 marzo al Sociale con il trio del pianista Brad Mehldau e proseguono il 19 marzo con il quartetto del chitarrista Mike Stern.

Il 28 marzo con il nuovo quintetto "Tribe" di Enrico Rava, per concludersi il 18 aprile con il concerto della Big Band di Jazz del Conservatorio Bonporti, diretta da Bruno Tommaso.

Al di là degli altisonanti nomi sopra riportati, è proprio questo ultimo concerto che rappresenta un segnale importante per il festival, come sottolinea con giusto orgoglio il direttore artistico della rassegna, Vincenzo Costa, che insieme ad Armando Franceschini, allora direttore del Conservatorio, e a Franco D'Andrea, fu artefice principale dell'esperienza nata alla fine degli anni Ottanta: "La ripresa di una collaborazione virtuosa tra la rassegna trentina e il Conservatorio Bonporti rinnova una sinergia che in passato, attraverso i laboratori svolti con personaggi come Carla Bley, Maria Schneider, Dave Holland, John Surman, Roscoe Mitchell, e il rapporto con la Classe Jazz di Franco D'Andrea, rappresentò un fiore all'occhiello del festival, stimolando la formazione e la crescita di tanti strumentisti trentini".

Ora l'esperienza riprende con il coinvolgimento della Big Band Jazz del Bonporti. Per il concerto del 18 aprile al Cuminetti, l'orchestra lavorerà con Bruno Tommaso, direttore e didatta che non ha eguali in Italia. Proprio lui, nel 1988, diresse la prima esibizione con l'Orchestra degli Itinerari Jazz, in un concerto con il trombettista Kenny Wheeler, presente in qualità di solista. Nel programma presentato ora a Trento, ci sono nuovi arrangiamenti dedicati alla musica di Gil Evans, del quale quest'anno ricorre il centenario della nascita. Un musicista di importanza assoluta, direttore e arrangiatore che contribuì alla genesi del jazz contemporaneo, lavorando con Miles Davis alla realizzazione di dischi storici come "Sketches of Spain" e "Porgy and Bess". Una parabola artistica che proseguì con geniale creatività anche negli anni Settanta, quando Evans portò nel repertorio della sua band numerosi brani di Jimi Hendrix e si esibì a Umbria Jazz insieme a Sting.

I protagonisti degli altri concerti non hanno certo bisogno di presentazioni: Brad Mehldau è colui che con Keith Jarrett si contende lo scettro di pianista più osannato della scena contemporanea, anche all'esterno del mondo jazz. Il suo pianismo mescola Cole Porter e Gershwin ai riferimenti raffinati alla musica europea romantica, ma spesso si tuffa nell'interpretazione accattivante di brani del pop contemporaneo, toccando Kurt Cobain, Lennon e McCartney, i Radiohead. A Trento sarà con il suo trio, insieme a Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria. Musicisti di punta del panorama attuale, con i quali Mehldau ha sviluppato una sintonia notevole.

Mike Stern, (auditorium), è un altro personaggio che travalica l'ambito specifico del jazz: chitarrista della generazione di Pat Metheny, si mise in luce nella collaborazione con Miles Davis che portò a registrazioni come "We Want Miles" e "Star People". Poi si mise in luce per la partecipazione a numerosi progetti legati alla fusion più muscolare e viscerale. A Trento presenterà una formazione di tutte stelle, con il violinista francese Didier Lockwood e il batterista Dave Weckl.

Infine Enrico Rava all'auditorium, che con il quintetto "Tribe", dove figurano il trombonista Gianluca Petrella e il pianista Giovanni Guidi, ha registrato lo scorso anno uno splendido album per l'etichetta Ecm. Grande ambasciatore del jazz italiano nel mondo, Rava ha suonato a fine febbraio con questo pregevole gruppo al Birdland, un celebre locale di New York dove ormai si esibisce almeno una volta all'anno. Il trombettista settantaduenne ha pure pubblicato di recente una gustosa biografia per Feltrinelli, dal titolo "Incontri con musicisti straordinari; la storia del mio jazz". I biglietti e gli abbonamenti sono già in vendita, agli sportelli dell'Auditorium S. Chiara e del Teatro Sociale, e in tutte le Casse Rurali della provincia.













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