Itea, 5 milioni di utile per riqualificare gli alloggi pubblici

Grazie ai benefici fiscali l’istituto rimarrà una spa pubblica Manutenzione, spesa media calata da 21 mila a 8500 euro


di Daniele Peretti


TRENTO. Un utile di 5 milioni di euro che verrà reinvestito nel patrimonio, per fare in modo che Itea possa tornare ad essere quel valore aggiunto della comunità che si è sbiadito negli ultimi anni. Lo ha annunciato l'assessore all’edilizia abitativa Carlo Daldoss che ieri con il governatore Ugo Rossi e il presidente di Itea Salvatore Ghirardini ha presentato il bilancio 2015 dell’Istituto di edilizia abitativa. Entro quest'anno verrà ultimato il progetto di recupero degli immobili di risulta (a fine 2015 sono stati ristrutturati 534 alloggi), che permetterà sia di rivalorizzare il patrimonio immobiliare ma anche di dare risposte più celeri alle richieste di alloggio.

Le assegnazioni stanno indirettamente innescando una contrazione degli affitti incassati, in quanto i subentri sono la maggior parte a canone minimo, mentre le uscite riguardano i canoni più alti. Le nuove norme fiscali nazionali hanno favorito un consolidamento della società in versione spa controllata dalla Provincia: dall'abolizione dell'Imis sono stati risparmiati 1.954.000 euro e con le agevolazioni in materia di Ires entrate in vigore con l’ultima legge si stabilità si è già ottenuto un risparmio di 1.988.000 euro per il 2015 che diventeranno 5 milioni a fine 2016. Estinti anche cinque dei sei prestiti obbligazionari contratti con la Cassa Depositi e Prestiti per un totale di 124.715.973 euro in virtù di un finanziamento diretto della Provincia in qualità di socio che diventa così l'unico creditore della società. ùIl patrimonio immobiliare di Itea ammonta a 16.824 unità (10.768 unità abitative e 6056 non abitative) per 9.534 contratti di locazione attivi. Parallelamente ci sono i patrimoni comunali gestiti per conto terzi (come nel caso dei Comuni di Arco e Rovereto), per i quali è in corso uno studio per verificare la possibilità della loro trasformazione in soci. 24 sono le unità immobiliari per le quali sono stati stabiliti dei patti di futura vendita.

La riqualificazione immobiliare ha portato ad un primo risultato concreto, la drastica riduzione della spesa media di manutenzione per gli alloggi di risulta: nel 2012 era di 21mila euro, a fine 2015 scesa a 8.500 euro. In attivo anche lo stato patrimoniale che chiude con un utile di 11.059.523 euro al netto delle nuove acquisizioni e delle permute concordate con la Provincia, mentre la disponibilità liquida aumenta di 7.044.446 euro in virtù di un prestito infruttifero dalla Provincia di a 20 milioni.

L’istituto ha ridotto anche l'organico, oggi di 139 dipendenti, 31 in meno rispetto al 2011. L'utile d'esercizio di 5.006.921 euro - aspetto da sottolineare ha detto il presidente Rossi, «perché quando un'azienda è in grado di reinvestire totalmente l'utile al proprio interno, oltre a dimostrare un ottimo stato di salute a livello finanziario, diventa un esempio di buona amministrazione e crea un beneficio per tutta la comunità» - verrà ripartito in quattro interventi: 3.500.000 euro sarà la cifra spesa per la riqualificazione delle case (previsti interventi su 400 abitazioni), 300.000 euro per il miglioramento del livello di sicurezza; 700.000 euro per eliminare le barriere architettoniche con la maggior richiesta per i bagni e 500.000 euro per il mantenimento del decoro degli stabili. «Siamo gli unici in Italia - ha affermato Ghirardini - a poter rimodulare al ribasso il canone di locazione e il nostro obiettivo, al termine di questi interventi, sarà riconoscere un beneficio economico ai nostri inquilini». Prevista una spesa totale di 10 milioni per mettere a norma tutti i fabbricati per quanto riguarda i contacalorie: 3000 sono già dotati di valvole termostatiche, mentre restano esclusi gli alloggi con riscaldamento autonomo. Per il prossimo triennio sarà la Trevor la società incaricata della revisione dei conti. Il collegio sindacale sarà composto da Pasquale Mazza (presidente, compenso annuo di 20mila euro), Achille Spinelli e Maura dal Bosco (sindaci, compenso di 12mila e 500 euro), sindaci supplenti Marco Bernardis e Claudio Stefenelli.

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