Islam, folla a Gardolo per la festa del sacrificio

Breigheche: «Cerimonia con il pensiero alla primavera araba»



TRENTO. La Festa del Sacrificio, una delle più importanti cerimonia religiose dell'Islam, ha avuto ieri una partecipazione senza precedenti nelle principali località trentine, a partire dalla palestra di Gardolo, dove si sono recate non meno di mille persone fedeli al Corano.

Un afflusso straordinario presto spiegato, visto che quest'anno la cerimonia è caduta di domenica, coincidenza che ha permesso a moltissime famiglie di fede islamica di partecipare ai momenti di preghiera organizzati a Trento, ma anche a Rovereto, Riva del Garda, Tione, Pergine, Borgo e Cles solo per citare alcune tra le principali località.

«A Gardolo moltissime persone non hanno trovato posto all'interno della palestra - spiega l'imam della comunità islamica trentina, Aboulkheir Breigheche - tanto che ci siamo visti costretti ad organizzare un doppio turno di preghiera per permettere a tutti di partecipare a questa importante ricorrenza religiosa».

Quest'anno la festa ha rappresentato un momento particolare per tutti i credenti che provengono (ma non solo loro) dai paesi dove si è abbattuta la tempesta della «primavera araba». In particolare - ha spiegato ancora Breigheche - la rivoluzione che ha colpito per ultima la Libia, rappresenta per tutti quelli che hanno lasciato i paesi di origine per ragioni politiche un momento epocale: «Qualcuno potrà finalmente tornare nella terra d'origine, magari da protagonista della vita politica - ha commentato l'imam - abbiamo pregato per tutti, per chi è nei paesi dove la "primavera araba" si è già consumata, e per chi invece sta ancora soffrendo la presenza di regimi totalitari, come nello Yemen o in Siria».

La festa del sacrificio è una delle più importanti (con la cerimonia della fine del Ramadan) per l'Islam. La festa religiosa ricorda il profeta Abramo (Ibrahim), fedele ad Allah sino al punto da sacrificare il figlio Ismaele e fermato poco prima dell'esecuzione: ricevette in cambio un montone da offrire. Tradizione che è arrivata fino ai giorni nostri e che viene ripetuto con la macellazione dell'agnello secondo la tradizione islamica («Ma nel pieno rispetto delle norme italiane», ha specificato Breigheche). Festa, dunque, ma anche solidarietà, con la raccolta di offerta destinate in particolare a Palestina e Somalia.













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