Irap, tetto più basso e sconti a chi assume

Ecco lo schema che Olivi porterà in giunta: «Aliquota massima al 2,7%, con riduzione progressiva se si crea occupazione»


di Luca Marognoli


TRENTO. Un abbassamento dell’aliquota massima di oltre un punto percentuale e un meccanismo premiale con sconti per chi assume nuovi dipendenti. Questo lo schema che lunedì, quando sarà approvata la manovra di bilancio, l’assessore al lavoro Alessandro Olivi porterà in giunta provinciale. L’ultima formulazione è frutto di una fase di ascolto del mondo delle imprese trentine, compresi i vertici di Confindustria, che avevano duramente contestato l’ipotesi iniziale di alzare l’aliquota massima dal 2,3% al 3,9% azzerandola solo per le imprese che aumentano l'occupazione di oltre il 5% e con riduzione al 2,68% (era all'1,8% nel 2015) per le aziende che mantengono l'occupazione.

«Premesso che stiamo ancora lavorando, perché la giunta che approverà la manovra si terrà lunedì e in quella sede si prenderà la decisione - spiega Olivi -, l’idea è di abbassare l'aliquota piena di 1,1-1,2 punti, portandola al 2,6-2,7%. Non solo. Abbiamo ragionato su uno schema che prevede il mantenimento di un'aliquota pari a zero per chi incrementa l'occupazione del 5%; ma siccome questa percentuale è facile da raggiungere per chi ha pochi dipendenti, vogliamo introdurre - a favore delle imprese più strutturate che hanno anche 150 lavoratori ma fanno lo sforzo di introdurre nuove unità - un'aliquota compresa tra lo 0 e il 2,6-2,7 calcolata sulla base di un criterio di progressività».

Per Olivi «il messaggio è chiaro: debbono essere premiate le aziende che producono nuovi posti di lavoro», con un meccanismo che non esiste neppure a nord di Salorno. L’assessore ne è fiero: «Siccome spesso nel dibattito si fa un confronto con la provincia di Bolzano, sottolineo che avremo un'aliquota base pari a quella altoatesina, ma in un sistema ulteriormente premiale per chi genera occupazione».

Sulle trattative di questi giorni, Olivi rimarca che la Provincia ha voluto effettuare «una fase di ascolto con un metodo ispirato alla concertazione e alla valorizzazione delle istanze delle parti». Ma invita le imprese ad essere meno frammentate nel portare avanti le loro istanze: «Non possiamo pensare che ognuno guardi alla manovra per il segmento relativo al suo specifico mandato di rappresentanza. Auspico uno sforzo di sintesi preliminare al bilancio che faccia esprimere il mondo delle imprese con un unico approccio, almeno rispetto alle questioni generali. Ma questo presuppone che le imprese si diano un modello di rappresentanza meno categoriale e più strutturato come piattaforma unitaria».













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