«Io nel cerchio magico del Cavaliere»

Michaela Biancofiore e il ritorno in campo di Silvio: «Via certi colonnelli, è la nostra ora: l’ora della Berlusconi generation»


di Chiara Bert


TRENTO. C’era ad Arcore, nel 2009, con torta di compleanno, a fianco di un Cavaliere incerottato dopo l’aggressione a Milano. E c’era a palazzo Grazioli, il 12 novembre 2011, il giorno delle dimissioni di Silvio da premier. Michaela Biancofiore «la valchiria» si autodefinisce una quarantenne della «Berlusconi generation» (quella del segretario trentino Giorgio Leonardi, ndr) e oggi che l’ex premier si prepara al ritorno in campo i giornali la annoverano nella nuova corte del Cavaliere che vorrebbe fare piazza pulita di molti colonnelli del Pdl.

Onorevole Biancofiore, esiste un «cerchio magico» di Berlusconi?

Non è bel riferimento visto quello che è successo nella Lega. Ma se significa essere lealisti fino in fondo e provare gratitudine e fedeltà nei confronti dell’ex presidente del consiglio, sono fiera di essere tra le persone che gli sono state accanto in tutto questo periodo. La mattina delle sue dimissioni c’ero solo io a palazzo Grazioli insieme a un gruppo di bolzanini partiti nella notte per sostenerlo. Nel ’94 sono scesa in campo perché c’era Berlusconi e non per altra classe dirigente che in questi anni ha fatto il bello e il cattivo tempo consumando il suo consenso e la sua credibilità.

Dunque lei chiede un rinnovamento del partito?

Ci vuole un totale rinnovamento e Berlusconi ha capito che l’attuale assetto non reggeva più e ha ripreso in mano l’asse del comando.

Scusi ma come si concilia il rinnovamento con il ritorno, per la sesta volta, di Berlusconi?

Non lo capisce chi non lo conosce. Tra tutti i segretari politici Berlusconi resta politicamente il più giovane. Gli elettori lo considerano ancora l’homo novus, l’imprenditore prestato alla politica. Fini che gufa sul consenso di Berlusconi, ma è in parlamento da 9 legislature.

Non pesa il fatto che vada per i 76 anni?

Oggi c’è un solo vero leader nel Paese, Giorgio Napolitano, che ha 86 anni. Non bisogna scambiare l’età anagrafica con il giovanilismo interiore che Berlusconi interpreta al meglio. Infatti è amato tantissimo dai giovani.

E Alfano che fine fa?

Dire Berlusconi significa dire Alfano. Lui fa il segretario, un ruolo di assoluto spicco. Dopodiché una leadership non si inventa. Berlusconi non piace a metà del Paese ma l’altra metà l’ha sempre stravotato.

Non la preoccupano le reazioni allarmate delle cancellerie europee per un eventuale ritorno di Berlusconi?

Assolutamente no. Sono acredini di tipo personale. Un certo establishment, quello dell’alta finanza, che sta rovinando l’Europa, ha un’avversione per Berlusconi perché tutela l’Italia nel mondo. Un’Italia debole interessa a un asse forte Germania-Francia.

Perché Berlusconi ha rinviato l’annuncio del suo ritorno in campo?

Giustamente non è andato a una delle microcorrenti del Pdl, avendo lui detto chiaramente che il Pdl così com’è non lo vuole più. Forza Italia era un partito senza correnti e stravinceva.Poi sono arrivati i congressi che sono stati quel che sono stati, l’abiura della meritocrazia...

Gasparri ha attaccato Galan e certi nuovi consiglieri dell’ex premier...

Evidentemente c’è chi si sente minacciato. Se si va avanti con gli amici degli amici come ha sempre fatto Gasparri per l’Alto Adige, senza guardare al merito e al consenso, il cambiamento spaventa. Serve un ricambio forte. Cominciamo a votarecon le preferenze e vediamo cosa succede.

Si parla di un ticket Berlusconi con una vice donna. Le sembra proponibile dopo gli anni del bunga-bunga e con Berlusconi sotto processo per prostituzione minorile?

Mi sembra che Berlusconi abbia detto chiaramente che la Minetti si deve dimettere.

Però in consiglio regionale ce l’ha messa lui...

È il dramma delle liste bloccate. L’avrà sentita parlare di politica e lui le ha dato questa opportunità che lei ha bruciato. Essendo io una donna seria, ricordo che c’è un processo in corso che mi pare stia andando contro i pregiudizi della Procura di Milano. Che poi al presidente piacciano le donne, vivaddio.

Lei la vedrebbe bene una donna vice?

Assolutamente sì.

Qualcuna delle ex ministre?

No, una presenza estranea alle presenze femminili del Pdl perché altrimenti si scatenerebbe la consueta guerra interna. Accanto a Berlusconi vedrei bene Federica Guidi, una giovane imprenditrice, una mamma, con un ruolo importante in Confindustria, ad di una delle aziende che ben rappresenta l’Italia del mondo. Silvio non ha bisogno di nessuno per vincere, ma le donne sono garanzia di serietà e buona amministrazione. Gli uomini spesso lavorano per il potere personale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano