Invicta, la squadra del Duomo fa i 60

Sabato festa all’oratorio con la presentazione di un libro. Il sindaco fu ala guizzante, Marchesi terzino coriaceo


di Paolo Piffer


TRENTO. Certo ci saranno il sindaco Andreatta, al tempo guizzante ala destra e l’assessore Marchesi, terzinaccio dotato di poca tecnica ma che l’avversario non lo mollava mai. Ma anche il presidente della commissione urbanistica comunale Salizzoni, stopper roccioso, all’occorrenza terzino. Tutti, insieme a tanti altri, hanno fatto parte dell’Invicta, la squadra di calcio del Duomo che sabato all’oratorio di via Madruzzo (dalle 20) festeggerà i 60 anni di vita. Da quando, era il 1953, sette “pionieri” - Franco Malesardi, Paolo Voltolini, Livio Donà, Alberto Kettmayer, Toni a Beccara, Toni Cembran e Gino Motter - indossarono per la prima volta i colori biancorossi che nel corso degli anni si trasformarono in gialloblu ed altro ancora.

L’idea della squadra era venuta a don Mario Croce, catechista delle “Crispi”, che di calcio se ne intendeva e che prima di indossare la tonaca aveva vestito la maglia del Trento fino a quando un infortunio ne stroncò la carriera. Il nome fu deciso di domenica, quando quei sette si ritrovavano in una soffitta del palazzo delle Albere per guardarsi a sbafo la partita del “Briamasco”. Oggi sono un centinaio i bambini, seguiti da una decina di allenatori, che vestono i colori sociali in quella che finora non è stata solo un’avventura sportiva ma pure educativa. E perché il momento possa restare negli annali della storia cittadina sabato (ospite d’onore Rolando Maran, già mister del Catania in serie A) sarà presentato anche il libro “Una squadra da oratorio. I primi 60 anni dell’Invicta Duomo”, pubblicato da Edizioni31 (15 euro), dai prossimi giorni in libreria, scritto a quattro mani da altri due Andreatta che di quella squadra hanno fatto parte e che a cavallo tra anni Settanta e Ottanta ne rappresentavano l’ossatura. Diego, giornalista di Vita Trentina, all’epoca libero elegante, alla Beckenbauer, e Marco, mediano pugnace e attuale presidente.

É una carrellata di storie e foto, oltre 140, un album dei ricordi, ma anche del presente, attraverso fatti, nomi, volti, immagini, ritagli di giornale. Tutto da leggere e sfogliare. Compresi gli aneddoti. Come quello raccontato dall’assessore Marchesi. «Sono in panchina - scrive - quando nel corso del secondo tempo, devo entrare sostituendo Alessandro Andreatta. Siamo arrivati alla partita con una dotazione ridotta e così Alessandro raggiunge la panchina, si sfila i pantaloncini che poi indosso io prima di scendere in campo. Il tutto tra i lazzi degli spettatori e dei giocatori avversari». “L’Invicta festeggia una meritata promozione” titolava l’Alto Adige il 19 luglio 1981. Quella squadra, allenata dai fratelli Pallaoro e da Silvano Moser, aveva vinto il campionato regionale under 20. Un traguardo mai raggiunto prima dalla società di via Madruzzo. L’anno dopo disputò la seconda categoria, salvandosi. «Un risultato prestigioso - commentava il presidentissimo Giusto Masè - che premia i nostri sforzi». Dopo quegli anni d’oro molti sono rimasti, qualcuno se n’è andato. Sabato sarà l’occasione per ritrovarsi. Calciatori di ieri e di oggi.

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