Invalido con casa pignorata, la Comunità corre in aiuto

Il caso martedì in giunta. L'Amnu: «Non conoscevamo la situazione dell'utente»


Roberto Gerola


PERGINE. Forse c'è una svolta positiva nella vicenda dell'invalido di Frassilongo che si è visto pignorare l'abitazione per una fattura non pagata di poco più di 1.800 euro. Lo si saprà martedì, dopo la riunione di giunta della Comunità di valle «Alta Valsugana e Bersntol».

«Sicuramente prenderemo qualche decisione per aiutare quella persona - ha dichiarato ieri l'assessore alle attività sociali Linda Tamanini - lunedì rientra in servizio l'assistente sociale della zona per cui conosceremo esattamente la situazione».

C'è ancora tempo, dunque, per evitare che Marco Groff, 56 anni, invalido, con una pensione di 250 euro, perda la propria abitazione. Si è mosso anche il parroco don Daniele Laghi, e prima di lui si erano interessati amministratori vari, anche se poi si erano fermati davanti alla scarsa comunicatività (e soprattutto al rifiuto di essere aiutato) della persona.

Intanto su Facebook, nella pagina aperta dal nostro giornale, i commenti si accavallano: soprattutto indignazione per il comportamento dell'ente pubblico, «pronto a concedere contributi agli immigrati, e cieco davanti a casi come questi, dove è evidente la necessità di intervenire». I commenti si spostano anche sul lato degli sprechi, «quando invece occorrebbe intervenire come per il caso Groff». Altri ancora sottolineano l'esiguità della somma da recuperare di fronte al provvedimento di pignorare una casa da 70 mila euro. «Non è una villa o un palazzo visto che il gabinetto è esterno, non c'è riscaldamento, c'è un unico piano e il resto è fienile. Ma non ci si poteva pensare prima magari ragionando con il cuore in mano, senza affidarsi alla burocrazia e alle sue trappole evitando il lievitare della spesa?».

Ieri, si è mosso anche Francesco Pergher, l'attuale presidente di Amnu spa che, occorre ricordare è una società a capitale pubblico sottoscritto dai 18 Comuni dell'Alta Valsugana. C'è anche da dire che il caso era in mano al suo predecessore, visto che aveva preso avvio nel 2009. «Con l'intento di giungere ad una bonaria soluzione della questione - dice Pergher - ho contatto la Comunità e l'assessore Linda Tamanini, nonché l'assessore Diego Moltrer, rappresentante della minoranza mòchena».

«Non eravamo informati della situazione - dice ancora Pergher - saputo delle difficoltà dell'utente saremmo intervenuti». E ancora: «Solo in questi giorni si è venuti a conoscenza del fatto in tutti i suoi aspetti. Viste anche le iniziative private per sostenere il signor Groff in maniera concreta, auspico - conclude Pergher - che con il coinvolgimento delle istituzioni si possa arrivare ad una positiva conclusione della vicenda».













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