il compleanno

Intramontabile Volpi, festeggia i 101 anni volando sulla città

Lo «storico» comandante ha rispettato la tradizione Il suo brevetto è valido fino al settembre del prossimo anno


di Claudio Libera


TRENTO. «Prima un buon caffè e poi indosso il giubbino di volo e naturalmente il berretto!». Così ieri alle 11, il comandante Francesco Volpi, prima di salire a bordo dell’Evektor Eurostar EV97, a fianco dell’ex comandante Alitalia, per 40 anni e presidente dell’Avio Club Trento, Paolo Cattani, per rispettare la tradizione: festeggiare il compleanno con un volo sopra la città. Ed ieri, le candeline da spegnere erano ben 101.

Una piccola folla di amici, ristrettissima nella bigia giornata autunnale al Caproni, con il figlio Furio, anche lui ex generale dell’Aeronautica, ad attenderlo al rientro dopo l’atterraggio. Ma prima il saluto in volo ai convenuti con il passaggio a bassissima quota a lato della pista.

Volpi festeggia i suoi 101 anni con un volo sopra Trento

Il comandante ha il brevetto rinnovato fino al prossimo anno e come è tradizione ha festeggiato il suo compleanno in aereo volando sopra la città. Ecco le foto. E guarda il video

Il comandante Francesco Volpi, una forza della natura, probabilmente il «meno giovane» pilota al mondo con il brevetto ancora valido: il suo scade a settembre 2016. “Ho attraversato due secoli - afferma sorridendo dopo essere sceso dall’ultraleggero – con questi aerei è una bellezza, non si può avere timore e volo, in compagnia, abbastanza spesso. Allora sì che erano altre avventure, della paura non voglio parlare ma sicuramente si trattava di altre macchine…».

Ed il riferimento va a quel 1935, anno in cui effettuò il primo volo ed in ottant’anni ne ha attraversati di cieli, di mari, di terre. E per uno che ha effettuato 136 missioni di guerra portando rifornimenti di viveri e materiali alle truppe italiane e tedesche sul fronte del Don, atterrando pure a Stalingrado, assediata dai russi,volare ad un secolo più un anno di età, forse pare sin troppo facile. Ricevendo a suo tempo una medaglia di bronzo sul campo, una croce di ferro ed una croce di guerra al valor militare.

Emblematico il titolo del libro da lui scritto: «Ho dovuto fare la guerra», che la dice lunga sul suo pensiero; ieri, dopo il volo , ha invitato i strettissimi amici parenti a Villa Madruzzo per il pranzo. La festa grande, ormai non è più un segreto, si farà venerdì, all’Orso Grigio, con una cinquantina di «nipoti e pronipoti » piloti.

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