il caso

Intossicati in colonia: in 17 all’ospedale

Due ragazzini sono stati ricoverati, ma il malessere ne ha colpiti cinquanta. È successo a Marilleva, sopralluogo dei Nas



TRENTO. Una sorta di colonia in quota: due settimane in una struttura a Marilleva 1400 per ragazzini dai 6 agli 11 anni. Questa la proposta cui hanno aderito numerosi genitori di varie parti d’Italia con l’idea di mandare i figli a star bene in un contesto naturale molto bello e con la possibilità di trascorrere il tempo alternandosi fra le varie proposte degli animatori. Ma quest’anno in colonia qualcosa non è andato per il verso giusto tanto da spingere un genitore a scrivere una dettagliata lettera ai carabinieri che è stata girata al Nas (il nucleo antisofisticazioni dell’Arma) che ha fatto un sopralluogo nella struttura assieme all’azienda sanitaria. Sì perché la segnalazione del genitore nulla aveva a che fare con il modo in cui era organizzata la colonia (su questo, a quanto pare, sono tutti soddisfatti) ma su una serie di malori. Un po’ di numeri? Una cinquantina i bambini che si sono sentiti male, di questi 17 quelli che stavano così male da essere portati al pronto soccorso di Cles. E due sono stati anche ricoverati a titolo precauzionale. Tutti con gli stessi sintomi: gastroenterite (con diarrea e vomito) dolori addominali e malessere diffuso. Un virus? Può essere una prima ipotesi, ma potrebbero essere tutte le palesazione di una sospetta intossicazione alimentare. Ed è per questo che i Nas hanno fatto una serie di prelievi mentre l’azienda sanitaria (si è mosso l’ufficio igiene e sanità pubblica del distretto di Malè) si sta occupando dell’indagine epidemiologica. Tutto per capire quel possa esser stata l’origine del malore collettivo che ha interessato i ragazzi di due turni diversi di colonie con gli accessi al pronto soccorso compresi fra il primo e il 20 luglio.

Nel corso dei controlli i carabinieri del Nas hanno anche sequestrato un centinaio di uova che risultavano scadute da tre giorni e fra i reperti di alimenti che hanno portato ad analizzare ci sono la pasta, i sughi, il pollo, le salse che i bambini avrebbero mangiato.

Visto l’esito dell’ispezioni la società che gestisce la struttura (la Cora di Catania, che è diversa dalla società laziale che si occupa invece dell’organizzazione del viaggio) arriveranno delle contestazioni per delle difformità rispetto a quanto previsto dal protocollo Haccp e per la struttura della cucina.

I malesseri dei bambini sono anche al centro di uno scambio di messaggi fra i genitori dei bambini sulla pagina Facebook che è dedicata alla colonia. C’è chi è preoccupato, chi attende con ansia il risultato dell’indagine epidemiologica e delle analisi richiesta dal Nas. Anche per capire se il malessere avvertito dai piccoli ospiti (tutti di fuori regione) sia riconducibile ad un virus che è stato passato da bambino a bambino oppure se si sia trattato di un problema legato ai cibi che venivano serviti a pranzo e cena.

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