denno

Insulti e intimidazioni avvocatessa nel mirino

Cartelli e scritte volgari sulla targa dello studio legale di Sara Graziadei Gli episodi continuano a ripetersi: «Il Comune sorvegli e l’Ordine ci salvaguardi»


di Fabrizio Brida


DENNO. Negli ultimi mesi una serie di episodi deplorevoli e intimidatori ha visto protagonista, suo malgrado, l’avvocato Sara Graziadei, il cui studio legale si trova a Denno, in via Cesare Battisti, a due passi dalla piazza della chiesa. L’ultimo, in ordine di tempo, è avvenuto giovedì scorso, quando l’avvocato ha trovato un cartello affisso alla targa all’esterno del suo nuovo ufficio (la classica “Studio legale avv. Sara Graziadei”) contenente delle offese piuttosto gravi. Testualmente, la scritta riportava le seguenti parole: «grandissima p… per di più comunista marcia che difende i ricchi mercanti». Ma si tratta solamente dell’ultimo atto di una serie di gesti offensivi nei confronti dell’avvocato Graziadei. All’incirca nove mesi fa, infatti, quando il suo ufficio si trovava ancora in piazza a Denno, la targa in ottone era stata ricoperta con del nastro adesivo bianco da pacco, come quello utilizzato dagli imbianchini. Il gesto, avvenuto verosimilmente di notte, aveva un valore simbolico abbastanza chiaro: il nastro copriva la parola “legale”. Un atto pensato, dunque, non una ragazzata.

Il mese scorso invece, dopo che Sara Graziadei si era trasferita in via Cesare Battisti, sulla targa temporanea affissa sul lato strada, qualcuno - con un pennarello indelebile - ha composto vicino al suo nome la parola “tr…”, termine volgare inequivocabile. Ancora una volta, il gesto deve essere stato compiuto di notte. Tutti i fatti sono stati denunciati dall’avvocato e l’ultimo cartello è ora al vaglio delle Forze dell’ordine (i Carabinieri di Denno) che stanno verificando eventuali responsabilità in base anche alle cause pendenti della Graziadei.

«La gravità di tali atti deriva anche e soprattutto dal fatto che l’anonimato impedisce di poter comprendere la reale pericolosità della persona che li compie - dichiara Sara Graziadei - non sapendo se le sue azioni si limitino alla diffamazione o se si spingeranno oltre». C’è un altro punto, poi, sul quale Graziadei intende porre l’accento: «Emerge con chiarezza un dato - prosegue - ovvero che non c’è alcun tipo di sicurezza a Denno. Nessuna telecamera, nessun modo di aiutare chi indaga, ci sono persone che girano di notte indisturbate e danneggiano le cose altrui, senza che sia possibile prevenire. Forse il Comune di Denno, che è competente per la sicurezza del paese, dovrebbe iniziare a fare qualche riflessione».

Ma non è tutto, perché il discorso di Sara Graziadei si allarga anche alla professione di avvocato, da sempre esposta a possibili atti intimidatori o ingiuriosi. «La professione di avvocato, svolta in Trentino, sembrerebbe potersi definire “non pericolosa” - constata Graziadei - ma inizia a connotarsi come sempre meno sicura. In molte regioni italiane gli avvocati subiscono minacce, vengono ingiuriati, a volte sono oggetto di molestie e bisogna rilevare che anche il Trentino e la Val di Non non ne sono più indenni. Ciò dovrebbe essere oggetto di spunto per l’Ordine - conclude - al fine di salvaguardare gli iscritti, perché la nostra professione, in quanto atta a tutelare il diritto, deve essere priva di condizionamenti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano