Inceneritore di Trento, Dolomiti Energia rinuncia alla gara

Appalto in salita: pochi gli interessati, esiguo il margine di business



TRENTO. Dolomiti Energia non parteciperà alla gara per l'inceneritore. Un progetto che la società ha giudicato troppo impegnativo dal punto di vista finanziario. Sono scaduti i termini per i sopralluoghi a Ischia Podetti, obbligatori per presentare le offerte: meno di dieci i soggetti che si sono presentati e a un mese e mezzo dalla scadenza si fa più concreto il timore per le sorti del bando. Le clausole sarebbero troppo rigorose e non garantirebbero ai privati un ritorno finanziario dall'investimento di oltre 100 milioni di euro. La scadenza per presentare le offerte per costruire l'impianto è fissata al 20 dicembre, ma ieri si è chiuso un primo round della partita. Il disciplinare del bando prevede l'esclusione dalla gara di chi non ha effettuato il sopralluogo del sito dove sarà realizzato il termovalorizzatore. Meno di dieci i soggetti - sia italiani che stranieri - che si sono fatti avanti, ma non è detto che il loro interesse si traduca poi in un'offerta. La sensazione è che le clausole del bando spaventino i privati: troppo impegnativi i vincoli (gestione di 20 anni dopodiché l'impianto passerà in mano pubblica, no all'importazione di rifiuti, tariffa più bassa se aumenta la differenziata), nessun margine di business. E qualcuno si spinge a ipotizzare uno scenario in cui a partecipare, anziché aziende quotate, potrebbero essere avventurieri del settore o ancora peggio, che i rifiuti trentini possano fare gola a soggetti legati alla criminalità. Sicuramente non ci sarà Dolomiti Energia: il progetto è stato giudicato troppo impegnativo dal punto di vista finanziario e di risorse umane, con il rischio di distogliere la società dal suo core business, che riguarda soprattutto l'idroelettrico e le energie rinnovabili.Una decisione che pesa sulle sorti del bando. La scorsa primavera la società - la quinta multiutility italiana - sembrava intenzionata a partecipare, confortata dai pareri legali. Ora la rinuncia, che sicuramente non lascia indifferente palazzo Thun. In Comune in molti speravano in una partecipazione di «De» e consideravano auspicabile che fosse una realtà trentina a gestire l'inceneritore. Una possibilità guardata invece con sospetto da altri, che avevano apertamente parlato di «conflitto d'interessi» dal momento che in questo modo il Comune si sarebbe trovato nella condizione di chi indice la gara e al tempo stesso vi partecipa.Resta un mese e mezzo per capire se quello di Dolomiti Energia sarà il solo dietrofront.

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