«Inceneritore, bando entro ottobre»

Il vicepresidente Pacher rassicura: «Abbiamo affidato a un esperto di Milano lo schema di project financing»



TRENTO. «Entro ottobre di quest’anno sarà pronto il bando per la realizzazione dell’inceneritore a Trento, dopo il flop del primo». Ad affermarlo è stato l’assessore provinciale all’Ambiente, Alberto Pacher, a margine della conferenza stampa sull’accordo siglato per il controllo bilaterale del biodigestore di Cadino.

«In merito alle risorse economiche - ha aggiunto - abbiamo affidato a un esperto di Milano il compito di mettere a punto uno schema di project financing, in cui sia coinvolto il privato».

Intanto è stato siglato protocollo d’intesa tra le Province autonome di Trento e di Bolzano per il controllo delle emissioni del biodigestore di Faedo. Si tratta dell’impianto di recupero di rifiuti organici per la produzione di biogas nell’area di Cadino. «Questo accordo - commenta Pacher - mette fine alle preoccupazioni sollevate sia dal comune di Salorno che da quello di Faedo in merito al rischio di emissione di cattivi odori dal biodigestore di Cadino. Le due province potranno da ora in poi, attraverso le rispettive agenzie dell’ambiente, fare controlli all’impianto senza preavviso per il titolare privato. È la prima volta - ha sottolineato - che le due province siglano un patto di collaborazione operativo come questo. Possiamo tranquillizzare gli abitanti dei comuni limitrofi, che non solo sarà garantito un monitoraggio costante del buon funzionamento dell’impianto, ma anche che sono state prese tutte le misure necessarie, tramite la consulenza ad un’ agenzia di Milano specializzata in frazionamento dell’organico, per annullare qualsiasi rischio di cattivi odori».

I lavori per la realizzazione del biodigestore sono già partiti e dovrebbero terminare entro fine anno, secondo quanto ha spiegato Pacher. Il costo complessivo dell’impianto è di 23 milioni di euro, di cui 4,5 mln di euro sono stati messi dalla Provincia autonoma di Trento in merito alle misure ulteriori per contrastare qualsiasi tipo di emissione dannosa e il resto dalla società privata ’Bioenergia trentino srl’. Il ricavo energetico annuo che si avrà dal biogas prodotto è stato calcolato in 5 milioni di kWh. «Mi auguro - ha concluso Pacher - che l’accordo di oggi possa fare rientrare il secondo ricorso al Tar presentato dal comune di Salorno. Sul bene della misura ambientale arriva la conferma anche dal fatto che sono stati progettati altri due biodigestori in Trentino, dopo quello Cadino e della Valle dei laghi, e saranno collocati a Rovereto e nel Trentino orientale. Questo per tenere fede al Piano provinciale, che prevede un ciclo chiuso dello smaltimento dell’organico, che finora è andato fuori Provincia negli impianti del Veneto».













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