Inceneritore, aumentano i costi

Nuovo bando, la Provincia pagherà la messa in sicurezza: altri 10 milioni


Chiara Bert


TRENTO. Crescono i costi per l'inceneritore. La Provincia pagherà parte delle spese, circa 10 milioni, inizialmente a carico del privato, a partire dalla messa in sicurezza delle pareti rocciose a Ischia Podetti. E per rendere più appetibile il bando di gara, dopo quello andato deserto, si sta pensando anche di ammorbidire le prescrizioni sugli impianti modello, aprendo così ad altre tecnologie. Sono passati tre mesi dal bando andato deserto, i tecnici di Provincia e Comune sono al lavoro ma sulla direzione di marcia verso il nuovo bando del termovalorizzatore pendono ancora diversi punti di domanda. Tutto, o almeno gran parte della partita, ruota attorno ai costi dell'operazione e al tentativo di rendere il bando di gara più appetibile per i costruttori privati che finora si sono tirati indietro. Il costo dell'impianto è stato calcolato in 111 milioni di euro. Tra realizzazione e costi di gestione (per 20 anni), la preoccupazione dei privati ha riguardato essenzialmente la difficoltà di rientrare dalle spese di investimento. Tariffa e opere accessorie. Lo studio economico avviato a gennaio non è ancora stato completato. Ma una decisione è stata presa. Sarà la Provincia a pagare alcuni interventi di infrastrutturazione propedeutici alla realizzazione dell'impianto, quelle che in gergo passano sotto la voce di «opere accessorie»: la messa in sicurezza delle pareti rocciose a Ischia Podetti, innanzitutto, ma anche una centralina necessaria per accumulare l'energia elettrica prodotta dal termovalorizzatore. Il costo è stato quantificato in circa 10 milioni di euro, che non saranno più a carico dei privati. Basterà questo nuovo «aiuto» economico per convincere i privati? C'è chi teme di no, ed è qui che entra in gioco l'altro aspetto finanziario, ovvero la tariffa da pagare al gestore per il conferimento dei rifiuti. Il primo bando l'aveva fissata a 110 euro a tonnellata (ridimensionabile nel caso la raccolta differenziata superi il 65%), troppo poco secondo le aziende, che non potranno importare rifiuti da fuori Trentino. L'ipotesi è dunque di alzarla, magari introducendo una forbice fino a 140 euro. La legge oggi non consente però all'ente pubblico di intervenire per mitigare la tariffa. Teleriscaldamento. Un altro aspetto su cui si è concentrata l'attenzione è quello della rete di teleriscaldamento. Intervento considerato non obbligatorio dal bando, ma che attribuiva maggior punteggio alle aziende, le quali avevano in carico sia la realizzazione della rete di distribuzione che la ricerca degli utenti. Anche in questo caso i costi per i privati sarebbero troppo alti: inoltre i partecipanti vorrebbero garanzie su una base certa di acquirenti. Ancora in ballo se anche su questo fronte l'ente pubblico potrà contribuire. Tecnologie e impianti-modello. Per partecipare alla gara, il primo bando richiedeva alle aziende di proporre tecnologie già sperimentate in almeno tre impianti uguali, operanti in Europa. Il bando non indicava una tecnologia specifica, ma prescriveva l'adozione delle migliori tecnologie disponibili. Tutte le aziende che si erano interessate proponevano la combustione con forno a griglia, la più diffusa, ma non erano esclusi gassificazione, pirolisi, impianti al plasma. Il nuovo bando potrebbe specificare meglio l'apertura a tutte queste possibilità e - per favorire la partecipazione anche di tecnologie più recenti ma collaudate (per esempio in India e in Israele) - abbassare da 3 a 2 il numero richiesto di impianti collaudati che utilizzano quella tecnologia, soglia considerata una garanzia sufficiente di sicurezza. Il pretrattamento dei rifiuti. Ad oggi l'ipotesi allo studio è di rendere il pretrattamento dei rifiuti - già previsto dal bando - obbligatorio. Su una capacità dell'inceneritore prevista di 103 mila tonnellate all'anno, il pretrattamento garantirebbe la possibilità di trattare fino a circa 17 mila tonnellate, riducendo quindi la quota di rifiuti da bruciare. Le prossime settimane dovrebbero chiarire gli ultimi tasselli: questa volta è vietato sbagliare.

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