In città sbarca l'«occhio» di Google

Ieri in centro la super-macchina che fotografa ogni angolo del mondo


Gianpaolo Tessari


TRENTO. L'occhio di Google fotografa (o spia, secondo i punti di vista) anche le strade di Trento. Ieri mattina poco prima di mezzogiorno una Google car, con montata sul tettuccio l'avveniristica apparecchiatura per scattare foto in sequenza a 360 gradi, ha passato al setaccio le piazze della città finendo intrappolata nella realtà, tutt'altro che virtuale, del mercato del giovedì.
Il servizio "street view", che tante polemiche ha fatto montare sul tema della privacy, è senz'altro uno dei più godibili sul web.

L'Opel rossa, targata Vienna, e con il logo di Google sul cofano, ha attirato l'attenzione (benevola, in questo caso) della polizia municipale che se l'è trovata sotto la fontana del Duomo all'ora dell'aperitivo.

Con tutta evidenza in California, nel mettere a punto il calendario di viaggio delle cinque auto che in queste ore fotografano l'Italia, ignoravano che nella città del Concilio il giovedì in centro ci sono le bancarelle del pollo fritto.

Poter camminare tra le strade del mondo ad "altezza uomo" e fare passeggiate virtuali ovunque Google consenta, è diventato uno degli svaghi più diffusi tra i naviganti.

La pratica è apprezzata anche da chi non vive nel luogo in cui è nato oppure tra chi ha affetti lontani. Il bello della faccenda, in poche parole, sta nel rivedere la propria casa, il bar che si frequentava un tempo, la località dove si è stati in vacanza. Esiste però un problema, un problema che si chiama privacy. E non è poco.













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