In centinaia: «No alla vivisezione»

In testa al corteo alcuni beagle: «Basta con le torture inutili sugli animali»



TRENTO. Qualche centinaio di persone hanno sfilato, sabato pomeriggio, per le vie cittadine, per manifestare contro la vivisezione degli animali. E' stato un corteo composto, pacifico, com'era nelle intenzioni di chi lo ha promosso, con la partecipazione di molte persone accompagnate dai loro amici a quattro zampe. Aprivano il corteo alcuni beagle che, assieme ai proprietari, desideravano sostenere la chiusura immediata di Green Hill di Montichiari, un lager dove gli esemplari di questa specie vengono crudelmente torturati in nome di una "ipotetica ricerca scientifica". Come asserisce I-Care, centro internazionale per le alternative nella ricerca e nella didattica, non è vero che gli animali sono necessari per studiare e debellare alcune malattie umane, anzi. Come ha sostenuto Aline Bernini della Leal, con questa manifestazione qui a Trento come in tutta Italia, "noi desideriamo fa sapere che ogni animale ha reazioni differenti ad ogni tipo di sostanza.

Ad esempio, l'arsenico, letale per le persone, non dà problemi a pecore e porcospini e la stricnina lascia indifferenti cavie, polli e scimmie anche in dosi sufficienti a uccidere un'intera famiglia umana. Al contrario: l'aspirina uccide i gatti. Ma sembra che tutto questo non sia necessario per fermare queste fabbriche di dolore.

In questi giorni si parla anche di una "Direttiva sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici». «Ci stanno prendendo in giro - prosegue Aline - i cani di Green Hill non avranno scampo; la struttura potrà anche chiudere ma gli animali verranno trasferiti in un altro paese ed importati in Italia per i test».  Il decreto inoltre lascia senza protezione altre specie come i maiali transgenici di Cremona e, pur vietando l'allevamento a fini vivisettivi di specie come cani, gatti e primati, sarà permesso sperimentare su cani e gatti randagi, specie in via d'estinzione e scimmie antropomorfe (gibboni, scimpanzé, bonobo, gorilla e orangutan) in tutti i casi in cui lo richiedono le leggi e le farmacopee nazionali ed internazionali e nelle ricerche finalizzate alla salute dell'uomo o delle specie coinvolte...».

Tante le persone che hanno voluto esserci, con i loro cani al guinzaglio, per sensibilizzare la popolazione, le autorità, chiunque sia in grado di fermare la sperimentazione animale che sta causando nei laboratori ogni anno avvelenamenti e molte altre dolorose malattie, per testare sostanze chimiche, farmaci e cosmetici, senza una vera necessità. Molte le associazioni che hanno aderito all'iniziativa da Occupy Green Hill a Lav di Rovereto e Oipa di Trento, al Comitato Difesa Animali, Sosanimali Trento e Pinè.













Scuola & Ricerca

In primo piano