Imu, scatta la corsa contro il tempo

Il 18 giugno il termine per il primo versamento: i Caf, già oberati dalle dichiarazioni dei redditi, subissati di telefonate



TRENTO. Una corsa contro il tempo. È quella che si trovano a dover affrontare i Centri di assistenza fiscale (Caf), già oberati dalle pratiche relative alle dichiarazioni dei redditi, alle quali però si devono aggiungere ora centinaia di richieste da parte dei cittadini di chiarimenti relativi all’Imu. Non a tutti infatti sta arrivando da parte dei Comuni il modello F24 per il pagamento e in molti casi, specie per chi possiede più di un immobile, i calcoli sono tutt’altro che semplici. Lo conferma Rosanna Tranquillini, responsabile del Caf della Cgil: «Per chi decide di pagare in due rate la questione è più semplice, per chi invece sceglie le tre tutto si fa più complicato - afferma - alla fine ce la faremo, certo è che la scadenza del 18 giugno è sempre più vicina». E al momento non è all’orizzonte alcuna proroga, come invece è già accaduto per i 730 (il termine è stato spostato al 20 giugno) e per il Modello Unico (1° luglio).

La questione tempo resta la più delicata. All’incrociarsi delle scadenza va infatti aggiunta l’impossibilità di svolgere in contemporanea presso i Caf le pratiche relative alla dichiarazione dei redditi e quelle per il calcolo dell’Imu, come invece avveniva fino allo scorso anno per l’Icef: quando infatti era il momento di prenotarsi per le prime, ancora non si conoscevano nel dettaglio procedure e regole relative alla nuova imposta. E infatti in questi giorni ai Caf continuano a giungere telefonate da parte di persone che chiedono di poter avere una consulenza . Anche chi si è già visto recapitare il modello F24 da parte delle amministrazioni municipali, in molti casi preferisce farselo controllare dagli operatori dei Caf, chiamati quindi a ricalcolare gli importi. Ma può anche, per ora, limitarsi a pagare la prima rata nella misura in cui questa è indicata sul modello, per poi rinviare a più avanti, al momento della seconda, il controllo sulla cifra complessiva. Comunque sia, visto che un po’ per tutti l’Imu si sta rivelando pesante, sono davvero in pochi coloro che decidono di fidarsi dei calcoli dei Comuni. Per non parlare dello sterminato catalogo di casi particolari (case in cooperativa, incroci parentali, coppie separate) che complica conteggi e titolarità dei pagamenti.

«Il punto è comunque che si tratta di un’imposta davvero complicata, che non consente ai semplici cittadini di calcolare con certezza da soli l’importo - spiega Rosanna Tranquillini - specie se oltre all’abitazione di residenza si posseggono altri immobili, magari con pertinenze, oppure terreni. In questi casi tutto diventa estremamente difficile. Per questo la gente si sente più sicura rivolgendosi agli esperti del Caf, in grado di trovare errori».

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