Imprenditore annega ai Caraibi

La vittima è Marco Sala, 78 anni di Levico, che da poco viveva in Costa Rica


Jacopo Tomasi


TRENTO. Una corrente violenta ed improvvisa, oppure un malore mentre si trovava in acqua, nel mar dei Caraibi, in Costa Rica. È morto così, annegato sotto gli occhi della compagna e di una nipote, l'imprenditore trentino Marco Sala, 78 anni. Aveva diretto l'azienda di famiglia, la Sala Spa di Levico, prima di diventare presidente del Consorzio artigianato artistico e di qualità trentino. La tragedia si è consumata in un attimo.

Sala si trovava in mare quando è stato risucchiato dalle acque e non è più riuscito a raggiungere la riva. Potrebbe essere stato colto da un malore, ma c'è anche l'ipotesi che sia stato trascinato sott'acqua da una corrente particolarmente violenta ed improvvisa. Le cause sono ancora in fase d'accertamento.

La drammatica scena è avvenuta sotto gli occhi della compagna, Sonia Cicuttin, e di una nipote. Da quasi un anno, infatti, l'imprenditore trentino si era trasferito in Costa Rica, dove viveva con la compagna, anche lei di origini trentine. L'incidente è avvenuto a largo della spiaggia di Tortuguero, un villaggio situato sul versante caraibico del Costa Rica, nel nord del paese, detto anche "la terra delle tartarughe". Un autentico paradiso naturale, nella provincia di Limòn, vicino al Tortuguero National Park, ad un centinaio di chilometri dalla capitale San José.

In Costa Rica si trovano attualmente anche l'ex moglie dell'imprenditore, Mirella, ed il figlio Michele, che vivono in un'altra zona del paese centro americano da circa quattro anni. Marco Sala ha legato il suo nome alla Sala Spa di Levico, l'azienda che era stata fondata in Valsugana tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta da suo padre Luigi. Nei primi anni Settanta, assieme a due fratelli - Giorgio, ora vicepresidente della Scuderia Trentina, e Alberto - Marco Sala aveva gestito l'azienda che si occupava di attrezzature per tagliare il ferro. Prima attraverso seghette a nastro, poi a disco, prima che fosse introdotta la tranciatrice automatica.

La vera intuizione di Marco Sala fu però quella di capire che il sistema laser, lanciato negli Stati Uniti, era il futuro nel settore. L'azienda era quindi cresciuta in modo consistente e, grazie anche al sostegno di Tecnofin, riuscì a superare la crisi della metà degli anni Settanta senza troppi traumi, diventando poi Adige Sala Spa. Una decina d'anni fa è stata infine ceduta interamente al gruppo Blm Colombo. In seguito alla cessione dell'azienda, l'imprenditore levicense si dedicò a tempo pieno alla sua grande passione per il cinema.

A dire il vero, più che una passione era anche un lavoro. Infatti, in concomitanza con la gestione dell'azienda di famiglia, Sala aveva fondato anche una società di produzione cinematografica con sede a Trento, la Cpa (Centro produzione audiovisivi) che realizzò diversi lavori per la Marcialonga e per la Rai locale. Appassionato di arte, ultimamente ha collaborato con la compagna, Sonia Cicuttin, anima dell'azienda di Pergine Valsugana Ceramica Cicuttin, che produce articoli in ceramica e porcellana dipinti a mano.

È così stato eletto anche presidente del Consorzio artigianato artistico e di qualità trentino, nato nel 2000 per volere dell'associazione artigiani su suggerimento di 75 aziende artigiane della provincia. Poi, la decisione di lasciare il Trentino per trasferirsi oltre Oceano. Nel paradiso paesaggistico dei Caraibi. Un paradiso che, in un attimo, s'è trasformato in un inferno ponendo fine alla vita di un imprenditore saggio, che ha dedicato la vita al suo lavoro e alle sue passioni.

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