revival

Il Waikiki ritorna per una notte

Già più di duecento le adesioni alla serata che si terrà il 13 settembre alle Officine Gambrinus per celebrare la storica discoteca di Trento


di Daniele Peretti


TRENTO. E sulle note di “Buonanotte Fiorellino” si accendevano le luci e finiva la notte del Waikiki. Atmosfere dimenticate, alla pari di tanti personaggi che rivivranno il 13 settembre alle Officine Gambrinus, quando dalle 22 alle 2, si terrà l'evento “ Quelli che andavano all' Waikiki” che ha già raccolto più di duecento adesioni. L'ultima discoteca della città (all'epoca le altre erano il Saint Louis a Mezzolombardo, il Number One di Pergine e la Rosa Alpina di Villazzano) era stata inaugurata l'8 dicembre del 1983 ed il suo ciclo è durato per dieci anni. Prima fu costruito il Capitol, poi da una parte dei garage si ricavò la discoteca di proprietà della Vip Hotel (il 75% delle quote erano di Roberto Zini dell'Edilbeton ed il 25 di Italo Marinolli).

All'ingresso la biglietteria con prima Rosanna e poi Carmen, già cassiera al Cinema Roma ed a fianco il guardaroba. A controllare il tutto Crocifisso Scontrino, maresciallo in pensione che dava libero accesso alla doppia scalinata che portava in discoteca. All'interno due bar, con Stella e Vittorio Barozzi a fare i barman. Quello grande aveva alla cassa Svedka, una delle prime straniere che erano arrivate a Trento, ed era il punto di ritrovo dei clienti più facoltosi (o presunti tali). Quasi di fronte “il bar piccolo”, dove si servivano cocktail e panini. Molti i dj che si sono avvicendati alla consolle: i più noti Tommy Kerris di Bologna ed il trentino Roberto Giampiccolo. A servire ai tavoli Roberto e Mauro. Un consolidato staff di un Waikiki che proponeva il mercoledì musica anni '60-'70, il giovedì, sabato e domenica disco music ed il venerdì cabaret. Il segreto del successo fu anche questa varietà di generi che intercettavano frequentatori di tutte le età.

Dal palco del Waikiki sono passati i personaggi del mitico Drive In, artisti come Gigi e Andrea, cantanti come Sandy Marton e Tracy Spencer. Praticamente mai serate di liscio, ma nemmeno cubiste come invece c'erano al Number One. Ricordano le ragazze di allora nella pagina Facebook dedicata all'evento: «Poteva capitare di dover tornare a casa a piedi, ma a parte la distanza era un tragitto del tutto tranquillo». Decisamente altri tempi. Ma era diverso anche il dopo discoteca: «Due i punti di riferimento: la Vecchia Trento di corso 3 novembre o la pizzeria Tre Dì di via Belenzani».

“Quelli che andavano all'Waikiki” ha avuto un inatteso successo. La rimpatriata è organizzata da “Il Carrozzone Eventi anni '70-'80 & Live Music” di Chiara Mazzalai diventato un punto di riferimento nell'organizzazione delle serate over 40 e 50 . Altre differenze con l'attuale mondo della notte? Allora in discoteca si poteva fumare. Nei biglietti promozionali si leggeva: “Ingresso gratuito a signore e signorine” ed una bottiglia di spumante “Pisoni” non era un acquisto da mettere in difficoltà (il prezzo era abbordabile). Tutti ricordi che giornalmente riaffiorano in internet, di una discoteca che ha segnato gli anni '80 trentini, alla pari di quel mondo sotterraneo delle tavernette, ricavate in scantinati e garage, luoghi d'incontro degli studenti per ballare il sabato pomeriggio. Mentre il Waikiki era aperto alla domenica pomeriggio e faceva il tutto esaurito!













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