Il Villaggio dei bambini oggi è diventato un film

Si intitola “La collina della serenità” ed è firmato dal giornalista Franco Delli Guanti Cinquant’anni di vita di comunità raccontati da direttori, mamme ed ex bimbi



TRENTO. Mezzo secolo nei volti, nelle parole e nelle storie di vita di tante persone. Se i quarant’anni della storica istituzione di Gocciadoro erano stati raccontati nel coinvolgente e documentatissimo libro “Sos: Cuore di mamma - Vita di Villaggio”, a firma del giornalista e direttore di Vita Trentina Marco Zeni, il cinquantennale sarà festeggiato nientemeno che con un film - “La collina della serenità” - realizzato dal collega Franco Delli Guanti, di Mediaomnia (suoi il soggetto e la regia). «É un documentario che racconta la storia del Villaggio Sos fotografando anche la situazione di Trento e del Trentino di cinquant'anni fa in fatto di assistenza ai minori», dice il giornalista. «Il documentario dura 60 minuti e contiene gli interventi delle persone che hanno fatto la storia del Villaggio come amministratori, mamme, direttori, eccetera e anche testimonianze di ex bambini che oggi sono adulti e al Villaggio devono molto per la loro crescita umana. Contiene immagini storiche recuperate da vari archivi pubblici e privati, mentre le musiche sono originali del compositore Matteo Stocchino».

Nel documentario Delli Guanti parte dal “padre” dei Villaggi, Hermann Gmeiner che con pochi scellini austriaci riuscì a dar vita a questa incredibile avventura, un seme che ha dato buoni frutti in tutto il mondo. A Trento le casette nascono, in men che non si dica, sulla spinta forte della città tutta. «Il 14 luglio 1963 l'Arcivescovo metropolita di Trento, Monsignor Alessandro Maria Gottardi, benedice le prime case del "Villaggio del Fanciullo Sos Nostra Signora d'Europa" sorte all'interno del Parco di Villa Bernardelli a Gocciadoro. Insieme al presule ci sono il presidente della Regione, Luigi Dalvit, il presidente della provincia di Trento, Bruno Kessler, il sindaco di Trento Nilo Piccoli, naturalmente Hermann Gmeiner e la presidente "pro tempore" del villaggio, Zita Lorenzi. Un taglio del nastro che si celebra solo 13 mesi dopo la posa della prima pietra avvenuta il 31 maggio 1962. Un record! Nelle prime tre case troveranno posto tre mamme con otto o nove bambini a testa. Il villaggio sarà completato nel 1983».

Il Villaggio rappresenta un passo avanti importante per la qualità della vita (affettiva, in particolare) dei bambini orfani per i quali è stato creato. «“E' meglio una misera famiglia al miglior istituto”: era questa la filosofia sposata fin dagli anni cinquanta da Zita Lorenzi nella sua veste di pubblico amministratore», dice nel documentario Delli Guanti. «Zita Lorenzi si trovò perfettamente in sintonia con Hermann Gmeiner che volle accogliere i bambini in un ambiente famigliare. Non più enormi camerate in tristi strutture dal sapore quasi carcerario ma una vera e propria abitazione confortevole al centro della quale c'è la “mamma Sos”, una figura amorevole che segue i bambini nella loro crescita: prepara da mangiare, li aiuta nello studio, si occupa della casa in cui vivono». Si parla poi delle fasi di sviluppo storico del Villaggio: l’affiancamento alle mamme di figure professionali sempre più specializzate, con l’obiettivo immutato di «tenere il bambino sempre al centro delle scelte”. Negli ultimi anni si registra una nuova tendenza: «il continuo aumento delle presenze di bambini stranieri, a tal punto che per la prima volta in cinquant'anni il loro numero è più del 50 per cento sul totale delle presenze. Un dato di fatto che impone nuove riflessioni».

Oggi il Villaggio Sos «attiva nuove progettualità come ad esempio l'accoglienza diurna dei bambini oppure iniziative per il sostegno delle capacità genitoriali». Quindi le borse di studio, che portano sulla collina di Gocciadoro quattro laureati. «Sono passati 50 anni da quando in una calda mattina di luglio del 1963 venne inaugurato il primo nucleo del villaggio», sintetizza il giornalista. «Da allora molte cose sono cambiate. Anzi, tutto è cambiato. Ma non lo spirito che fin dall'inizio ha animato i promotori di questa straordinaria grande famiglia».©RIPRODUZIONE RISERVATA













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