l'emergenza

Il vescovo Lauro offre 12 posti in più ai senzatetto

Appartamento della Diocesi messo a disposizione della rete di assistenza. L’assessora comunale Maria Chiara Franzoia: «Aiuto molto apprezzato, ora monitoriamo il tutto»


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. La Diocesi ha messo a disposizione un appartamento in città con 12 posti letto per i senzatetto alle prese con un inverno quanto mai rigido: un intervento molto apprezzato, oltre che dagli interessati, anche dalla rete pubblica di assistenza. Nottate con temperature molto basse avevano portato quasi al collasso le strutture di accoglienza e si stavano studiando misure di emergenza per ospitare chi non riusciva a trovare spazio in questi giorni.

«La Diocesi mette a disposizione, accanto alle consuete strutture, un appartamento a Trento con 12 posti letto. Si tratta di un alloggio temporaneamente disponibile al terzo piano di una palazzina in via Endrici, al civico 27, e destinato in via straordinaria, su indicazione del vescovo Lauro, all’accoglienza gestita da Fondazione Comunità Solidale e Caritas, in collaborazione con Provincia e Comune del capoluogo. L’appartamento è aperto da venerdì scorso, 13 gennaio, e lo sarà fino a domenica 29 gennaio.

L’apertura straordinaria viene garantita con volontari di FCS, Caritas e Croce Rossa e gli hope (utenti esperti) ai quali è chiesto di curare l’accoglienza serale e la presenza notturna. Gli orari sono gli stessi delle strutture analoghe già operative: accoglienza dalle ore 19.00 alle ore 22.00; uscita alla mattina alle ore 08:00. L’accesso avverrà tramite lo Sportello unico per le accoglienze, con sede a Trento in via Endrici, 27.

L'impegno della Diocesi nell'ambito della prima accoglienza attraverso Fondazione Comunità Solidale vede coinvolte attualmente le seguenti strutture: a Trento Casa di accoglienza Bonomelli con 59 posti letto, Casa Briamasco con 13 posti, a cui si aggiungono ora i 12 di via Endrici; a Rovereto Il Portico con 38 posti, per complessivi 122 posti letto» si fa sapere da via San Giovanni Bosco.

L’assessore alle politiche sociali del Comune Maria Chiara Franzoia nell’offerta della Diocesi vede risolto, per ora, un problema di sovraffollamento di senzatetto alle prese appunto con i rigori dell’inverno: «Con questo appartamento dovremo riuscire a coprire le esigenze dei “nostri” senzatetto senza ulteriori interventi di emergenza, come poteva essere la riapertura serale dell’atrio della stazione. Dico i “nostri” perché, con tutta la buona volontà, non è pensabile che si possa garantire l’accoglienza di chiunque arrivi in città. Sia per motivi di comprensibile organizzazione che di opportunità: con molte persone in difficoltà abbiamo avviato dei percorsi di recupero che non si riducono al solo intervento di emergenza ma che vanno in una direzione ulteriore, più definita».

L’assessore aveva ricevuto delle osservazioni anche per quella che era stata definita una rotazione negli accessi notturni ai non tantissimi posti letto disponibili: «La rotazione si rendeva necessaria per impedire che alcuni stessero sempre al caldo e che altri dovessero, al contrario, rimanere all’addiaccio. Ma questo - osserva Franzoia - si attiva con grande attenzione se ci sono casi di fragilità o di malattia, non sono scelte che si fanno a cuor leggero».













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