Il vescovo: «I politici non pensino solo ai loro privilegi»

L’omelia di monsignor Bressan per l’Epifania: «Non è soltanto un racconto pieno di simbolismo, ma implica un programma da realizzare al quale Cristo ci ha chiamati»



TRENTO. «L’Epifania non è soltanto un racconto pieno di simbolismo, ma implica un programma da realizzare al quale Cristo ci ha chiamati. Pochi giorni fa Papa Francesco ce ne parlava come di una fraternità in cui credere e insieme costruire; una fraternità che è decisamente contraria alla corruzione e a ogni forma di criminalità e sa rispettare tutto ciò che, come l’ambiente, è patrimonio comune e a servizio di tutti». L’omelia dell’arcivescovo Luigi Bressan per l’Epifania si è occupata di molti temi di attualità. Primo fra tutti è arrivato un messaggio forte contro la corruzione e a favore della lotta contro la povertà. Nell’omelia c’è stato anche un richiamo forte ai politici: «E’ chiaro, ha commentato più volte il Papa, che chi è chiamato a governare i popoli ha una responsabilità maggiore, avendone i mezzi. Non può pensare semplicemente a conservare il suo potere o i suoi privilegi, poiché uno realizza la sua vita se sa servire gli altri. Ogni cittadino, però, ha una sua responsabilità da esercitare attraverso il suo comportamento, le sue parole di pace e il suo coinvolgimento nel bene».

Il vescovo si è occupato anche delle politiche economiche, sia italiane che europee, che non riescono a sconfiggere la povertà: «Guardiamo a questa Italia che ci sembra non sappia come uscire dalla crisi e constatiamo varie anomalie. L’Europa, che si prepara ad elezioni politiche in maggio, ci pare aver smarrito un’anima che le dia il senso della sua missione, riducendosi, magari, a istituzione che produce normative che non riflettono il senso del popolo, ma di un gruppo di funzionari». C’è anche una nota per il Trentino: « La nostra stessa autonomia è chiamata a scelte diverse, in un mondo globalizzato, in un’economia impoverita, in una revisione delle strutture nazionali. Ora come cristiani non possiamo restare semplicemente osservatori. Talvolta sembra di trovarci di fronte a un sistema finanziario insuperabile che fa crescere il gap tra ricchi e poveri». Infine un pensiero per il Santo Padre: «Vi è poi la grande attenzione piena di simpatia per Papa Francesco, ma è chiaro che non possiamo lasciarlo solo».













Scuola & Ricerca

In primo piano