Il Senato approva: Berlusconi fuori dal Parlamento

Sono stati 194 i voti contro il leader di Forza Italia nell’ultimo ordine del giorno dell’Aula



ROMA. Il Senato ha votato per la decadenza di Silvio Berlusconi, che dunque non è più un membro del Parlamento italiano. La votazione ha riguardato nove ordini del giorno, l’ultimo dei quali ha rcevuto 194 no (contro la decadenza), 113 sì e 2 astenuti e dunque l’Aula di Palazzo Madama ha, così accolto il pronunciamento della Giunta per le Elezioni e le Immunità parlamentari che chiedeva la sua decadenza dalla carica di Senatore.

«L'ex premier italiano Silvio Berlusconi è stato espulso dal Senato». La notizia della decadenza del Cavaliere fa in una manciata di minuti il giro del mondo e irrompe come «breaking news» sui siti dei principali media internazionali: dalla Bbc al Wall Street Journal, dalla tedesca Faz allo spagnolo El Pais.

Il comizio. Nel pomeriggio, mentre al Senato si votava per la decadenza, Berlusconi era salito sul palco davanti a Palazzo Grazioli per tenere un comizio. «Penso che meritiate una promessa: andiamo avanti, andiamo avanti», ha detto l'ex premier. "Guardate che le parole di Mameli sono impegnative - esordisce tra gli applausi dei fan - ...siam pronti alla morte. Prima di qualsiasi altra cosa grazie, grazie, grazie. In questi 20 anni se c'è una cosa di cui non mi posso lamentare è la vostra vicinanza, è il vostro affetto. Al di là della commozione che credo non sia soltanto mia, ma anche vostra, noi siamo qui in un giorno amaro, un giorno di lutto per la democrazia. Abbiamo già passato nella storia del nostro Paese un periodo difficile come questo, ma oggi la nostra manifestazione, benché osteggiata, è legittima e pacifica perché noi non viviamo nell'odio e nell'invidia come loro".

A ruota, sotto tiro finisce subito Magistratura Democratica: "Persino la sinistra ortodossa - ha detto l'ex premier - nel 1978 ha accusato Md di avere abbracciato le idee estremiste delle Brigate Rosse". Parallelo che era già spuntato nei cartelli sorretti dalla folla col fotomontaggio Silvio-Moro e un accostamento con le Brigate Rosse che aveva incassato subito la bocciatura. A insorgere anche il Pd che ha urlato "vergogna".













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