la denuncia

Il Sappe: «Ancora violenza in carcere a Trento: aggredito un agente e il medico»

“Calci, sberle pugni” racconta Massimiliano Rosa. E Capece “bisogna intervenire con urgenza a Spini”



TRENTO. “Resta altissima la tensione nel carcere di Trento, dove ormai da diverse settimane si verificano gravi eventi critici” dice Massimiliano Rosa, segretario provinciale trentino del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe che racconta quanto avvenuto nella Casa Circondariale di Spini.

"Il 29 ottobre si sono verificate due nuove e gravi aggressioni. La prima al rientro in carcere di un detenuto che dove essere trasferito con un volo militare dall’aeroporto di Verona ma che non è stato fatto partire perché troppo agitato. Una volta rientrato nel carcere di Trento, una volta tolte le manette vicino all’Ufficio matricola, ha aggredito con inusitata violenza un vice Ispettore: calci, sberle, pugni.

Solo grazie alla prontezza e alla professionalità del personale di Polizia intervenuto nell’immediato sono state scongiurate peggiori conseguenze fisiche al collega. Dopo un’ora circa, un detenuto ha aggredito il medico del penitenziario: siamo alla follia”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime solidarietà al poliziotto contusi e denuncia: “La situazione si è notevolmente aggravata rispetto agli anni precedenti. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario “aperto”, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

Il Sappe sollecita Ministro e Capo Dap a intervenire: “Queste di Trento sono aggressioni gravi e intollerabili. Al collega della Polizia penitenziari e al medico va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare il detenuto violento.

La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie del carcere di Trento, che si traducono in eventi critici gravi e quotidiani.”.













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