TRENTO

Il profugo siriano apre una farmacia in via Milano

Lavori al via dopo la serie di ricorsi vinti dal dottor Mohamed Mahloul El Zennar L’apertura possibile grazie ad un concorso straordinario del governo Monti



TRENTO. Ha messo il cartello della Dia alla porta di un ex, frequentatissimo, negozio di ricambi per elettrodomestici. E in quei locali, con l’affissione della Denuncia di inizio attività, dovrebbe iniziare a breve la professione di farmacista il dottor El Zennar, 43 anni, profugo siriano con una storia tutta particolare.

Diciamo subito che El Zennar, a dispetto di cognome e nome (Mohamed), è nato a Padova ed ha vinto una serie di ricorsi, l’ultimo contro la Provincia di Trento che obiettava sul fatto che fosse residente in città.

Ma il dottor El Zennar ha potuto anche usufruire di una finestra molto particolare nel blindatissimo settore delle farmacie: licenze contingentate e regolamentate da una pianta che di fatto ne fissa il numero senza possibilità di ulteriori aperture.

Ma nel 2011 l’allora governo Monti indisse un concorso straordinario che individuava sei nuove sedi rispetto alle 29 già esistenti farmacie trentine.

Ed uno di questi sei preziosissimi posti è stato stralciato, si dice con grande scorno di chi da allora ancora attende novità, proprio a favore di El Zennar: il dottore siriano aprirà in quella zona di oltre Fersina che la pianta gli assegnava, ovvero al civico 68 di via Milano.

La vicenda giudiziaria del dottore era stata ben raccontata da queste colonne nel novembre scorso, all’indomani della sentenza del Tar che gli aveva dato ragione e che aveva “censurato” la Provincia per avergli negato l'assegnazione l’ estate precedente.

La vicenda amministrativa e giudiziaria si intreccia con quella personale del farmacista, nato a Padova e laureatosi a Ferrara. Iscritto all'ordine dei farmacisti veneto, terminati gli studi aveva deciso di trasferirsi in Siria, terra di origine della sua famiglia, dove aveva avviato una farmacia di proprietà ad Aleppo.

Una nuova vita durata qualche anno. La difficile situazione in Siria nel 2012 spinge il ministero degli Esteri italiano a disporre il rimpatrio dei cittadini italiani.

El Zennar torna in Veneto ed è l'Italia che gli riconosce lo status di profugo. Status che in questa vicenda ha un ruolo decisivo. L'articolo 19 della legge del 1981 sui profughi è dedicato proprio ai «farmacisti profughi» e specifica che «i profughi già titolari di farmacia nel Paese di provenienza, hanno diritto ad ottenere, a domanda da presentarsi alle competenti autorità sanitarie entro un triennio dalla data di rimpatrio, l'autorizzazione all'apertura e all'esercizio di una farmacia - nei limiti di disponibilità della pianta organica - previo accertamento dell'iscrizione all'albo professionale dei farmacisti o dell'avvenuta presentazione della domanda di iscrizione e dell'effettivo possesso della titolarità sulla base di documentazione rilasciata dall'autorità consolare, nonchè dei requisiti di moralità e di condotta».

Ed è qui che entra in ballo il concorso straordinario del governo Monti che ha ampliato la pianta delle farmacie, rendendo possibile un’apertura altrimenti destinata a rimanere una possibilità solo virtuale.

El Zennar chiede quindi di poter aprire il punto vendita di farmacia numero 33 in Oltrefersina e la sua richiesta viene rifiutata perché sarebbe mancato un elemento fondamentale. Ossia la residenza nel comune di Trento (residenza che nel frattempo ha chiesto e ottenuto). Dopo il diniego c'è stato il ricorso al Tar che ha dato torto alla Provincia ed il via libera al dottore. (g.t.)













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