Il ponte delle Albere prende forma

Posata, ieri, la trave centrale. Sarà completato a settembre


Luca Pianesi


TRENTO. Da ieri le due rive dell'Adige sono collegate da un nuovo ponte che servirà a mettere in contatto la centrale termica posta sulla sponda destra del fiume, con le Albere. Il ponte sarà, successivamente, ricoperto con parquet in legno ed allacciato alla ciclabile del lungadige. I lavori, costati da progetto 650.000 euro, termineranno a fine settembre.

Il nuovo ponte servirà principalmente per far passare i tubi che dalla centrale termica porteranno l'energia al nuovo quartiere delle Albere. La centrale stessa è ancora in fase di completamento ed è costata, in totale, 10 milioni e settecento mila euro. Sorge a fianco al centro raccolta zonale di rifiuti del Comune e garantirà l'energia elettrica ai 300 appartamenti, al Museo della scienza, ai 5 ettari di parco pubblico, ai 30 mila metri quadri di uffici, ai 2 parcheggi interrati e ai 30 mila metri quadrati di strade e piazze, del nuovo complesso progettato da Renzo Piano.

«I lavori sono partiti con un po' di ritardo - dichiara il capocantiere Andrea Bigatti - per ragioni burocratiche e per la contemporanea apertura di altri cantieri. Ma siamo in ritardo solo di qualche giorno e per fine settembre tutta l'opera dovrebbe essere completata.  Oggi stiamo fissando la prima trave centrale, con l'aiuto dei saldatori, e per la fine della prossima settimana dovremmo aver posato anche la seconda trave che completerà la struttura del ponte. Ci vorrà un mesetto poi a costruire i tubi che dovranno portare l'energia alle Albere e ad inserirli dentro al ponte. Infine in 15 giorni posizioneremo il parquet in legno e completeremo il rivestimento esterno. Prima di ottobre sarà utilizabile da pedoni e ciclisti, tramite il collegamento diretto con la pista ciclabile del lungadige».

«Il progetto fissa un costo finale dell'opera di 650.000 euro - aggiunge Angelo Berno, altro capocantiere - ma, come sempre accade in questi casi, siamo già ben al di sopra di tale stima. Il perchè è presto detto: tali valutazioni sono fatte al computer sulla base di sterili calcoli matematici, ma non tengono conto dei problemi. Per esempio ieri abbiamo avuto diverse difficoltà a posare la prima trave centrale del ponte perchè in mezzo all'Adige c'era del vento piuttosto forte e, per un'operazione che con la gru idraulica, sulla carta, avrebbe richiesto pochi minuti, ci sono volute 5 ore».

Gabriele Guerini conclude, spiegando l'intervento degli operai: «Noi abbiamo dovuto tenere con dei cavi le estremità della trave per impedirgli, mentre veniva calata dall'alto, di fare un pericoloso "effetto vela". In quella maniera si sarebbe potuta trasformare in una sorta di pendolo, distruggendo quanto fino a ieri costruito e mettendo in pericolo l'incolumità di quanti vi stavano lavorando in quel momento».













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