TRENTO. Con la separazione ci perde sempre il padre. Un vecchio adagio che trova conferma in una recente sentenza del Tribunale di Trento che ha condannato un papà cinquantenne della Valsugana a versare alla moglie un assegno di mantenimento della figlia, anche se la bambina vive con lui. L’uomo, quando ha visto la sentenza, è trasecolato. Dovrà pagare alla moglie 150 euro al mese, anche se la figlia vive con lui. Il collegio del Tribunale è giunto a questa conclusione perché ritiene che l’uomo debba partecipare alla spesa sostenuta dalla sua ex moglie quando ospiterà la figlia, due giorni a settimana. Peccato che la stessa cosa non era stata considerata dal Tribunale nella prima sentenza che aveva emesso sul caso.

Infatti, il padre e la madre della bambina, che attualmente ha quindici anni, si sono separati due anni fa. La coppia della Valsugana si era separata perché la donna aveva trovato un nuovo amore. Il giudice aveva affidato alla donna la bambina e aveva deciso che il marito, che fa il muratore, dovesse versare alla donna 450 euro al mese per il mantenimento della bambina. Tutto sembrava filare bene, ma non per la ragazzina. Infatti, l’anno scorso, la ragazzina è scappata di casa per tornare dal padre. Si lamentava del fatto che la madre le faceva fare da baby sitter con il bambino che aveva avuto dal nuovo compagno. Visto che si sentiva sfruttata, la ragazzina ha deciso di andare a vivere con il padre. A questo punto, la parola è tornata agli avvocati e ai giudici. Il padre, infatti, ha chiesto l’affidamento della ragazzina. Non solo, l’uomo, ha anche chiesto di poter interrompere il versamento mensile alla moglie.

Pensava che, visto che la bambina era andata a vivere con lui, non dovesse più pagare per il suo mantenimento. Anzi, nella sua ingenuità, pensava che la moglie dovesse partecipare alle sue spese. Invece, i giudici lo hanno deluso e lo hanno condannato a pagare. L’uomo ha subito presentato ricorso.

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