Il paese che si ripopola con gli universitari

Trento. Risale a fine 2018 l'originale soluzione proposta dal comune di San Benedetto Val di Sambro sull’Appennino bolognese per "risolvere" in un colpo solo la penuria di alloggi per gli studenti...



Trento. Risale a fine 2018 l'originale soluzione proposta dal comune di San Benedetto Val di Sambro sull’Appennino bolognese per "risolvere" in un colpo solo la penuria di alloggi per gli studenti dell'ateneo bolognese e rivitalizzare il proprio abitato, parzialmente spopolato ed abitato soprattutto da anziani.

Il Comune è situato sulle pendici dell'Appennino a 47 chilometri dal capoluogo emiliano e l'amministrazione comunale ha proposto prezzi estremamente agevolati per favorire gli studenti che vogliano "ripopolare" il paese: si parla di appartamenti a 300 euro e stanze singole a 75 euro al mese, compreso il servizio di trasporto pubblico per gli studenti che pur diventando pendolari potrebbero vivere in un contesto vivacizzato dalla presenza di numerosi coetanei.

Lo scorso dicembre i primi 12 studenti fuorisede hanno preso casa a San Benedetto: tra i problemi più impellenti la corriera che deve portarli a Bologna.

La soluzione ha incuriosito la presidente dell'Opera universitaria di Trento Maria Luisa Frigotto: «Vanno considerate le differenze tra la geografia trentina e quella della pianura padana, dove il pendolarismo è più semplice. Tuttavia anche noi agevoliamo il pendolarismo laddove non porti via troppo tempo allo studio. La cifra di 75 euro al mese è in effetti molto competitiva. Ma per poter ipotizzare una soluzione simile anche in Trentino bisognerebbe per prima cosa sentire i comuni e gli operatori economici del settore».

Il presidente degli agenti immobiliari Fimaa Severino Rigotti sembra entusiasta di questa che è tuttavia solo un'ipotesi di studio: «L'idea di una cittadella degli studenti che vada a recuperare addirittura i paesi spopolati è davvero molto interessante. Porterebbe sviluppo anche fuori dalla città di Trento, distribuendo la ricaduta economica dell'università su più ampie fette del territorio provinciale. E consentirebbe agli studenti di mantenere una ricca vita sociale perché interagirebbero tra loro». F.P.













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