Proprio ieri il Trentino aveva scritto del salone di massaggi aperto alla fine di giugno nei locali che un tempo ospitarono la Veterinaria Trentina

Il nuovo centro cinese richiama subito i ladri

Blitz contro l'attività di Sofia Hu, in via Zara. Giorni fa era accaduto alla sorella, in via Brennero



TRENTO. Il nostro giornale, con l'ampio articolo dedicato al nuovo centro benessere aperto in via Zara da Sofia Hu, stava andando in stampa, venerdì notte, e quasi in contemporanea ignoti ladri ne mandavano in frantumi la vetrata della porta d'accesso. E così, ieri, la giovane professionista cinese, alla comprensibile soddisfazione per essere apparsa sul Trentino, ha dovuto unire lo sconforto per essere rimasta vittima di un gesto a cui proprio non sa dare una spiegazione.

Un furto messo a segno tra le 23 e le 23.30, con modalità che a dire il vero presentano non poche anomalie. La prima è quella più lampante: non è stato rubato praticamente nulla, fatte salve delle ricevute e alcuni flaconcini di prodotti di bellezza di poco valore. I computer portatili non c'erano e i ladri hanno ignorato la stampante. Quanto meno strano anche il sistema attuato per mettere a segno il blitz: l'autore o gli autori, per entrare nei locali un tempo occupati dalla Veterinaria Trentina, hanno mandato in frantumi la vetrata, probabilmente con un calcio, ferendosi.

Lo dimostrano le evidenti tracce di sangue lasciate un po' ovunque sul pavimento e sul bancone dell'accettazione, dove erano ben visibili anche delle impronte digitali. Ladro maldestro, tossicodipendente in crisi e a caccia di pochi spiccioli per comperarsi la dose o messaggio intimidatorio? Sofia, che non s'è certo persa d'animo e anche ieri ha lavorato regolarmente, non ha dubbi. «Si tratta senz'altro di un furto - spiega sorridendo la ragazza, che ha aperto il centro il 28 giugno insieme al fidanzato Leo - perché non ho altra spiegazione».

Quasi automatico chiederle se non possa trattarsi di un gesto con un messaggio preciso, i cui autori vanno cercati nella stessa comunità cinese che vive e lavora in Trentino. Sofia non si scompone e il suo sorriso diventa ancora più grande: «Io sono una persona tranquilla, non ho problemi con nessuno. Questo è senza dubbio un furto». E d'altra parte i motivi per credere che si sia trattato dell'azione di qualche goffo ladro ci sono tutti. Almeno fino a quando la stessa Sofia rivela che, qualche giorno fa, anche sua sorella, titolare di un negozio di prodotti alimentari in via Brennero, è stata vittima di un episodio analogo. Coincidenza quanto meno strana che all'improvviso rafforza il sospetto che la spaccata abbia davvero avuto finalità intimidatorie. Sul posto, ieri mattina, per cercare di risalire agli autori e fare quindi chiarezza sui moventi, sono arrivati gli uomini della Polizia scientifica che hanno raccolto tutti gli elementi necessari alle indagini. E il materiale utile agli inquirenti sembra fosse notevole.

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