Il nonno sta per morire ma non può vedere i nipoti 

L’appello. L’avvocato ha presentato un’altra istanza ma il rischio è che sia troppo tardi «Un rimpallo tra tribunale e assistenti sociali. Non ho mai visto tanta insensibilità»



Pergine . Il nonno, malato terminale, che desidera incontrare i nipoti che un decreto del tribunale gli consente di vedere solo una volta al mese, e del quale il Trentino ha già dato notizia. Ma il rimpallo tra giudici e assistenti sociali rischia di vanificare la sua richiesta. «È molto peggiorato – dice Gianni Casale, l’avvocato che sta perorando la sua causa presso il tribunale dei minori di Trento -. Siamo arrivati alle cure palliative con le condizioni documentate dai medici delle quali questo nonno è stato informato e nonostante tutto ha deciso di lottare. L’ho sentito in una commovente video chiamata e mi ha detto che vuole lottare fino in fondo per vedere i suoi nipotini il più possibile perché ormai non gli è rimasto molto».

Dopo il tentativo di far intervenire i servizi sociali perché si facciano tramite nella richiesta al giudice trovando di concerto una soluzione, il tribunale ha respinto una prima istanza urgente sostenendo che il problema delle visite dei nonni era già stato valutato implicitamente nei procedimenti precedenti.

«Sono stato costretto – spiega Casale - a depositare un ricorso al tribunale dei minori di Trento, nuovo e autonomo, dai tempi sicuramente lunghi, a meno che il tribunale giudichi con provvedimento d’urgenza, potendolo fare, ma se seguirà la procedura ordinaria sicuramente arriveremo tardi. Dopo tanti anni di professione è la prima volta che mi trovo a dover contrappormi a tanta insensibilità. La risposta che ho ricevuto dai servizi sociali interessati è suonata di beffa, e devo riconoscere che anche su questo territorio non vedo pietà per un nonno malato che rivendica di poter vedere i propri nipoti. Il gioco del rimpallo delle responsabilità è vivo a ogni latitudine e qui non fa eccezione, nemmeno nel “civile nordest”. Questo ultimo ricorso sconterà i tempi di una giustizia elefantiaca e i rallentamenti da protocolli covid che hanno reso deserti tutti i tribunali della nostra penisola. Forse arriveremo a un’udienza, a un decreto del tribunale, ma è più probabile che sarà tutto inutile perché la morte non aspetta i tempi dei servizi sociali. Non pretendiamo di sconvolgere le carte in tavola, in fondo chiediamo solo di intensificare incontri già previsti. Per il tribunale dei minori di Trento un nonno ha diritto a una visita al mese dei propri nipoti, eppure questo signore non è al 41-bis». F.Z.













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