Il «Laboratorio Trentino» certifica 20 mila cantieri

E’il dato degli ultimi 18 anni di attività dell’azienda perginese attiva al Ciré da 35 Sighel: «Controlliamo ferri e calcestruzzo e investiamo in uomini e tecnologie»


di Roberto Gerola


PERGINE. Ventimila cantieri controllati in 18 anni significa più di mille all’anno e in sostanza, 5 al giorno. Cifre dietro alle quali c’è una storia di lavoro da parte del “Laboratorio Trentino”, un’azienda che l’anno prossimo taglia il traguardo dei 35 anni di attività in un settore dove opera (come ditta privata) da sola.

E’ l’unica in Trentino autorizzata dal Ministero dei Lavori pubblici a “controllare i materiali” e a emettere la certificazione. Ma c’è da specificare subito che non fa sapere se tutto va bene, ma solo lo stato delle cose. Poi sarà il direttore lavori oppure il collaudatore a dire la sua in base al certificato che il “Laboratorio” ha fatto sapere. Perché controllo materiali significa che nello stabilimento al Ciré, titolare è Sergio Sighel, si effettuano sui materiali forniti, le prove di resistenza e di compressione, e quindi si parla di prove distruttive.

«Naturalmente - dice Sighel -, cubetti di calcestruzzo e ferri di armature ci vengono forniti dalle imprese che costruiscono qualcosa». Ecco perché si parla di “cantieri”. «Possono essere cantieri per la costruzione di case, di ponti, di strade, di carpenteria in metallo. Le imprese vengono da noi e ci forniscono il materiale da testare. Noi istruiamo una pratica, iscriviamo il cantiere in un elenco cronologico con un numero e tutti i dati che lo riguardano. Prendiamo il materiale e lo sottoponiamo alle prove di distruzione, emettiamo quel certificato con i dati che il direttore lavori esaminerà e valuterà secondo il l’opera che sta realizzando». Ma l’iter burocratico non finisce qui, purtroppo, visti anche i tempi. Si fa riferimento ai tragici eventi che riguardano crolli di edifici, ponti, strutture in metallo, carpenteria in genere. «Tutta la documentazione risultante dalle prove viene registrata su appositi moduli forniti (difficilmente falsificabili) dal Ministero, e depositati (in Trentino) all’Ufficio cementi armati della Provincia. In caso di eventi particolari, tali documenti sono messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria». Per il “Laboratorio Trentino” si tratta quindi di una funzione particolarmente delicata. In quest’ottica si inserisce il dato relativo ai 20.000 cantieri controllati in 18 anni. L’azienda, una decina i dipendenti, non risente ancora della crisi».

«In genere - dice Sighel - queste prove vengono effettuate verso la fine dei lavori e quindi c’è ancora la coda di quando il numero dei cantieri era consistente», tanto per dire che fra qualche tempo anche il “Laboratorio” risentirà della crisi. Unico privato in Trentino, si diceva e quindi, come clienti annovera oltre a imprese private anche enti pubblici (Dolomiti Energia, Provincia, Comuni, Enel). Ci sono autorizzazioni a rilasciare i certificati per altre due realtà il laboratorio della Provincia e l’Università. «Da parte nostra, abbiamo anche ampliato lo stabilimento, assunto due nuovi dipendenti e acquistato nuovi macchinari per le “prove” sui materiali».

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