Il governo impugna tre norme Fugatti: «Collaborazione a rischio» 

Scontro istituzionale. Contestati gli aumenti troppo generosi per i pubblici, il ricorso ai dirigenti esterni e i contratti  per i medici. Ma il presidente della Provincia non ci sta: «Accordi disattesi, è un fatto nuovo che ci preoccupa molto» 



Trento. Aumenti per i dipendenti del pubblico impiego troppo generosi (la legge finanziaria provinciale stabilisce il 4,1%), eccessiva possibilità di ricorrere a dirigenti esterni (la legge provinciale fissa il 18%, prima era il 10%), infine contratti troppo lunghi (sopra i tre anni) da liberi professionisti per attirare medici in trentino. sono le tre norme della finanziaria della provincia che il governo ha impugnato alla corte costituzionale per violazione dell’articolo 117 sulle competenze delle regioni. e si apre un conflitto istituzionale.

«a rischio c’è la leale collaborazione tra roma e l’autonomia. il governo ha impugnato una legge che i nostri uffici avevano modificato seguendo le loro direttive. c’era un accordo ed è stato disatteso». il governatore maurizio fugatti denuncia l’escalation della tensione tra istituzioni, la provincia e roma e mette l’accento su una particolarità: «questo non si era mai verificato in passato e ci mette in forte imbarazzo. sono sempre cauto ma alla luce di quanto è accaduto non posso negare come la preoccupazione sia tanta. che da parte del governo ci siano delle impugnative di leggi finanziarie fa parte dei normali rapporti istituzionali, riguarda le competenze di una provincia autonoma. ma qui si era concordata una modifica. però su questo - spiega fugatti - voglio essere più preciso, visto che ormai la giunta è insediata da oltre un anno conosciamo bene l’iter di una potenziale impugnativa del governo delle leggi provinciali. qual è? se la provincia o il governo ritengono ci siano della violazioni, nasce una trattativa tra gli uffici tecnici di trento e gli uffici di roma. questo confronto può portare ad esiti positivi o negativi. ricordo che il ministro boccia era stato qui il mese scorso: aveva detto che le regioni non debbono fare conto su un governo amico ma piuttosto su di un governo serio. per la prima volta i rapporti tra uffici tecnici sono stati molto limitati oppure, ed è il caso di oggi, troppo ravvicinati rispetto al termine ultimo per poter aprire una trattativa. ma queste impugnative riguardano diversi aspetti: potevo aspettarmi che ci fosse un provvedimento sull’itea (sulla norma che esclude i parenti dei condannati dall’alloggio pubblico) e questo non è un problema. le altre norme riguardano però il rinnovo del contratto del pubblico impiego piuttosto che la norma sui dirigenti, o quella sui carichi sanitari. insomma c’è un ampio spettro di interventi di roma».

Per il governatore il rischio è concreto: «crediamo che questo rischi di mettere a rischio il normale principio di leale collaborazione tra istituzioni che, aldilà del possibile esito della trattativa, è un meccanismo consolidato tra autonomia speciale e governo. non solo: su alcune di queste impugnative avevamo anche trovato un accordo. in legge di assestamento a luglio avevamo approvato una norma. roma ci aveva detto che andava modificata: l’abbiamo modificata nella finanziaria di dicembre. ed oggi ce la ritroviamo nuovamente impugnata. questo percorso non si era mai verificato e ci mette in forte imbarazzO. nelle scorse ore ho parlato con il ministro boccia: di fronte alla nostre perplessità su questo modo di agire si è impegnato a costituire immediatamente un tavolo tecnico per trovare un’ipotetica soluzione. la nostra preoccupazione non è per le impugnative, ma per il modo come ci si è arrivati» dice fugatti. un’ eventuale motivazione politica, quella del rapporto tra il governo centrale di centrosinistra ed una provincia a trazione leghista, il presidente non la menziona. per ora.G,T.













Scuola & Ricerca

In primo piano