Il dolore della Virtus: «Lorenzo, perché anche tu?»

Il presidente Modena: «Dopo Marcello un altro lutto, sembra una maledizione». Nicola Zanoni, ex allenatore di Santoni: «A lui affidavo il tiro più importante»


di Matteo Cassol


RIVA. «Sarebbe arrivato in prima squadra. L'anno scorso era aggregato, ma dalla prossima stagione sarebbe stato inserito a tutti gli effetti, coronando il primo di magari tanti sogni della sua carriera sportiva»: è commosso, il presidente della Virtus Altogarda Carlo Modena, nel ricordare Lorenzo Santoni, un altro dei portacolori biancorossi che non c'è più.

«In questi momenti - continua - purtroppo sempre più frequenti, viene quasi da pensare, per quanto assurdo sia, che ci sia una maledizione del basket. Non ne possiamo più, non riusciamo nemmeno a contare le perdite che abbiamo avuto negli ultimi anni, da Roberto Reversi a Silvia Bonometti, Francesca Garzoni, Christian Zanelli, Manuel Bobicchio (di cui proprio due giorni prima della morte di Lorenzo correvano i sette anni dalla scomparsa, avvenuta anche per lui a 17 anni) e pochissimo tempo fa Marcello Ferrari. Nemmeno il tempo di dare l'addio al nostro capitano ed ecco toccare a una delle nostre promesse: Lorenzo, e non sono frasi di circostanza, era un ragazzo bravo, buono, uno che faceva tutto: giocava, ci dava una mano al tavolo dei segnapunti, era disponibile, sorridente. Non riusciamo a concepire che sia andato via così e non abbiamo più parole. Io provo sempre a dare una spiegazione, sono un credente e sono davvero convinto che ci incontreremo ancora, ma di fronte a un ragazzo di 17 anni, che muore così non riesco a darmi pace e non riesco a dare consolazione ai suoi genitori, Sara, sempre presente alle partite e alle trasferte, e Matteo, nostro dirigente, anche lui sempre disponibile. Eppure secondo me noi abbiamo un destino segnato e a quanto pare il destino di Lorenzo era questo: ciò comunque non diminuisce il dolore né della sua famiglia, né della sua seconda famiglia, la Virtus. Purtroppo però è così: dobbiamo accettarlo e credere che magari un giorno lo riabbracceremo».

Fatica a trovare le parole, da parte sua, Nicola Zanoni, tecnico virtussino che ha allenato Lorenzo per più stagioni, nell'under 14 e nell'under 15: «Era davvero un ragazzo d'oro. Un ragazzo educato - racconta - e appassionato di sport, tantissimo di basket ma non solo di basket, con moltissime qualità. Tutti i giovanissimi che alleno per me sono come dei figli, quindi a Lorenzo ero molto affezionato e la notizia mi ha lasciato basito. Quest'anno aveva giocato in serie D e si era allenato con la C2 e probabilmente l'anno prossimo avrebbe trovato spazio nella prima squadra. Era un giovane a posto, avveduto e amato da tutti, una persona super, e in questi momenti non si può che rimanere vicini a Sara e Matteo. Era anche deciso e decisivo: a lui forse non l'ho mai detto, ma era Lorenzo il giocatore su cui puntavo - conclude Zanoni - per realizzare il canestro più importante della partita».

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