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Il Comitato No Tav: «Per fermare i lavori va bene anche la violenza»

Il fronte della protesta a Mattarello non ha alcun dubbio: «Con le buone non si ottiene nulla». Ezio Casagranda: «Costruiscono Tav e Valdastico sotto il naso e non ci dicono nulla»



TRENTO. Il fronte No Tav è compatto ed anche gli incidenti di sabato mattina non hanno minimamente scalfito l'obiettivo comune, anzi: «Siamo partiti con l'intenzione di fermare la trivella e ci siamo riusciti : obiettivo raggiunto. In questa situazione con le buone non si ottiene nulla, quindi i più coraggiosi vanno fino in fondo». Parole chiare da parte di Daniela Salvetti che riconosce di aver paura delle manganellate, se no nella corsa verso la trivella ci sarebbe stata anche lei.

Sabato mattina non c'era, ma la sua è solidarietà assoluta: «Ora e sempre No Tav» è il grido di Ezio Casagranda che prosegue: «In Val Susa come in Trentino chi non è d'accordo e scende in piazza a protestare è manganellato e dire che come regione autonoma ci dovremmo comportare diversamente. Invece quello dei manganelli è l'unica risposta che conoscono». La gente dice di non essere informata su cosa sta succedendo: «Ed è così, ci rendiamo conto che stanno costruendo Tav e Valdastico senza dire nulla? Questa Giunta è abituata a fare tutto da sola e a mettere il popolo davanti al fatto compiuto. Per questo la manifestazione di sabato sarà contro questa politica».

No Tav, assalto e lacrimogeni al cantiere di Mattarello

Gli attivisti sono riusciti a bloccare la trivella. Le forze dell'ordine hanno cercato di respingerli: ecco le foto - LEGGI L'ARTICOLO

Di fatto gli incidenti hanno alzato il livello della protesta: «E cos'altro si poteva fare? La Provincia avrebbe potuto prevenire tutto aprendo un dialogo, spiegando nel dettaglio il progetto, ma non lo ha fatto e adesso non si meravigli». Fermare adesso la trivella, domani i lavori costi quel che costi: «Cos'altro potremmo fare? La manifestazione di sabato era partita in modo pacifico con l'obiettivo di arrivare al cuore del cantiere e ci siamo riusciti».

La presenza di anarchici ed antagonisti ha alzato il livello della protesta, condividete questo atteggiamento? «Se non ci sono loro chi altro può fermarli? Prosegue Daniela Salvetti, sono contraria a tagliare le gomme dei vigilanti perché è gente che lavora e che dovrà pagare di tasca propria; ma siamo del tutto d'accordo su quanto è stato fatto sabato mattina». Partecipate alla protesta come mamme non è una definizione in contrasto con gli scontri? « Ci dobbiamo chiedere cosa riusciremo a lasciare ai nostri figli. Il nostro bel Trentino dovrà fare i conti non solo con la Tav, ma anche con la Valdastico. Le banche di Wall Street stanno comprando l'acqua per portarla sotto il controllo privato, non si può più restare con le mani in mano». Sabato prossimo ci sarà la manifestazione in centro città, che clima si aspetta ? “«Vogliamo una manifestazione pacifica».

Dopo gli incidenti di sabato mattina, interviene anche Maurizio Fugatti consigliere provinciale della Lega Nord: «Non è possibile che per ogni trivella che si potrà trovare in attività lungo il tracciato Tav, si debba blindare la città. Mettendo davanti a tutto il rispetto dell'ambiente, siamo favorevoli alla Tav e quindi prendiamo le distanze da quanto è successo alle Novaline: anche perché a rimetterci sono sempre solo i cittadini. Oggi alle prese con i problemi di ordine pubblico e domani con quelli del cantiere».

I prossimi saranno giorni decisivi per capire come proseguirà la protesta: «Certo che torneremo su - conclude Daniela Salvetti - , ma ci rendiamo conto che nessuno è stato informato di quanto si sta facendo? Dobbiamo rompere anche il silenzio di una politica provinciale che ormai fa tutto da sola, senza coinvolgere nessuno. Mi sono informata, ma nemmeno il consiglio di circoscrizione è stato informato che stavano iniziando i lavori. Con questo atteggiamento come ci potremo fidare dei risultati dei rilievi e dei controlli sempre che li vogliano rendere pubblici?».













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