Il centro rafting di Caldes dal Noce al Colorado

Partirà il 15 gennaio la spedizione che trascorrerà 23 giorni nel Grand Canyon Una prova estrema per 16 esperti di navigazione nelle acque dei fiumi impetuosi


di Sergio Zanella


CALDES. Lo dice anche l’Ansa nella sua classifica dei 15 canyon più belli al mondo: “Il Grand Canyon è il primo canyon, il padre di tutti i canyon, il più famoso e grande: un’immensa e suggestiva gola creata dal fiume Colorado, in Arizona, all’interno dell’omonimo parco nazionale”. E sarà proprio questa la meta del viaggio organizzato da Trentino Wild, attuale gestore del centro rafting Trentino Wild Village sul torrente Noce, alle Contre di Caldes, e di Rescue Project, la Scuola nazionale di formazione al soccorso fluviale ed alluvionale. «Una vera e propria spedizione» spiega Vincenzo Minenna, responsabile della Scuola di formazione e “trip leader” di questa avventura. «Sarà un viaggio che affronteremo in totale autonomia. Trenta giorni di spedizione, 480 km di navigazione in rafting sul fiume Colorado, temperature rigide e durata rendono la spedizione tra quelle definibili “estreme”. Il team è composto da 16 persone, tutti professionisti del fiume: guide rafting, istruttori di soccorso, amanti dell’outdoor tra cui 5 trentini doc che terranno alto l’onore della nostra regione (oltre a Minenna ci saranno Cristina Orsingher, Enrico Bollini, Giacomo De Sero e Michele Larentis, ndr). Partiremo da Milano il 15 gennaio volando fino a Las Vegas. Da qui ci sposteremo subito nel luogo in cui noleggeremo i gommoni e l’attrezzatura fluviale, organizzeremo i pasti e tutto il necessario per gli accampamenti e la sopravvivenza, per poi raggiungere le porte del Grand Canyon. E lì daremo il via al nostro viaggio: 23 giorni di navigazione, durante i quali saremo solo noi e la natura. Ovviamente avremo tutta la documentazione in regola per poter accedere al Parco e per necessità importanti avremo la possibilità di contattare con Gps i Ranger locali. Saremo messi alla prova dal fiume, considerato il più bello al mondo per bellezza e aggressività delle sue acque, e dall’escursione termica tra il giorno e la notte, che oscillerà quotidianamente tra i + 15 ed i -15. L’attrezzatura tecnica, sia in fiume che fuori dall’acqua, sarà determinante e per questo ci siamo affidati alle migliori aziende del settore».

E per quanto riguarda il ritorno? «Usciremo dal Grand Canyon il 12 febbraio salvo imprevisti, che ci auguriamo di non avere – conclude Minenna. - Beh, non nego che una “doverosa” sosta a Las Vegas è nei nostri piani, per poi tornare tutti alle rispettive realtà. Ci piacerebbe poter organizzare una serata al nostro rientro per far vedere i paesaggi e far vivere agli interessati un po’ di emozioni che abbiamo provato durante questa avventura».













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