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Il Centro fondo richiama il 40% di atleti in più

TRENTO. La stagione invernale non è ancora terminata ma il centro fondo Viote inizia già a tirare le somme: sole e abbondanza di neve hanno fatto registrare, finora, 7200 ingressi, più del 40%...


di Alice Sommavilla


TRENTO. La stagione invernale non è ancora terminata ma il centro fondo Viote inizia già a tirare le somme: sole e abbondanza di neve hanno fatto registrare, finora, 7200 ingressi, più del 40% rispetto allo scorso anno.

Cresce anche l'affluenza nei giorni infrassettimanali. Non solo turisti, quindi, ma anche residenti, che nel tempo libero approfittano per trascorrere un po' di tempo sulle piste della montagna di Trento per antonomasia. Soddisfatto il presidente di Asis, Antonio Divan. «Il meteo ci ha senz'altro dato una mano - dice Divan- ma il successo di questa stagione è da attribuire anche ad un ottimo lavoro di squadra messo in atto da Asis, dalla scuola sci e dai battori piste, figure poco citate ma fondamentali. Iniziative e manifestazioni come la Ski marathon, o i campionati giovanili trentini, hanno contribuito ad attirare sportivi e appassionati di tutte le età».

Non mancano però alcune criticità. Secondo Asis e i dirigenti del centro fondo infatti, le Viote hanno un potenziale che non è ancora stato sfruttato a pieno. «Una condizione fortemente invalidante - prosegue Divan- è la mancanza di autosufficienza nella produzione di neve artificiale, che consentirebbe di programmare con maggior sicurezza l'apertura della stagione invernale».

Asis, assieme a Trento Funivie, sta attendendo il vaglio di un progetto che prevederebbe la creazione di un bacino artificiale, destinato proprio a garantire autonomia nella produzione della neve». Altra richiesta arriva da Nicola Fruner, direttore della Scuola italiana sci fondo Viote, il quale lamenta una forte carenza di infrastrutture. «Avere dei locali a disposizione è fondamentale- spiega Fruner- in caso di maltempo, per esempio nel corso di gare o manifestazioni, perché degli spazi al coperto offrono riparo ma anche occasione di aggregazione. Non solo, è impensabile che corsi di aggiornamento, o riunioni tra istruttori, debbano essere fatte al bar o all'interno di un ristorante, come capita ora, ci vogliono gli spazi adatti».

Il fondo ha dimostrato di non essere uno sport minore, ora di tratta quindi di ottimizzare i servizi che offre la montagna, per mettere a disposizione luoghi e servizi sempre più all'altezza di quello che le Viote possono offrire.

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