L'INTERVISTA

Ianeselli: «Sulle liste Itea un razzismo strisciante» 

Il segretario della Cgil. La replica all’intervista di Ferragosto del governatore Fugatti : «I nomi stranieri nell’elenco dei comunitari? Sono di persone che vivono e lavorano in Italia da decenni» 


Gianpaolo Tessari


Trento. «Questa giunta cerca nemici. Continua a farlo. Ora è il turno degli inquilini “non trentini” dell’Itea. Un altro nemico è il sindacato. Un atteggiamento che, a distanza di quasi un anno dal suo insediamento, continua. E ci preoccupa molto». Ne è convinto Franco Ianeselli , segretario generale della Cgil. Ianeselli (e la Cgil) alla vigilia di Ferragosto sono stati additati dal governatore Maurizio Fugatti come «capaci di pronunciare solo dei no» verso le decisioni del suo esecutivo. Per Ianeselli anche l’ “accusa”, da parte del presidente, di voler fare politica, da consigliere.

Segretario, ci spiega bene questa cosa della giunta Fugatti che cerca nemici?

L’esecutivo a trazione leghista va avanti muovendosi come se si trovasse all’opposizione. E, invece di pensare ad amministrare, si concentra a cercare nemici, qua e là. Possono diventarlo appunto gli stranieri, quelli che si occupano di cooperazione internazionale, le femministe. Il sindacato stesso. Un atteggiamento che non aiuta la comunità visto che la coperta è corta. Servirebbe invece rimanere uniti.

Questa cosa che voi dite sempre e solo dei no?

Ne abbiamo detti tanti ma abbiamo avanzato anche delle proposte. La decisione che la giunta ha preso di aumentare le detrazioni dall’imponibile Icef per il lavoro femminile, da 3 a 4 mila euro, è una proposta del sindacato che naturalmente condividiamo.

L’osservazione del governatore è che non abbiate riconosciuto la bontà della sua decisione, che abbiate rilanciato subito per quota 5 mila...

Non è proprio così. La proposta è nostra e l’abbiamo ottenuta con la giunta passata: c’era una detrazione di 2 mila euro ed è stata aumentata. Abbiamo detto che era bassa ed ora è stata portata a 4 mila. Continuiamo a pensare che se si vuole aiutare il lavoro femminile questo limite deve aumentare ancora. Giudichiamo negativamente il dove sono state recuperate le risorse.

Si riferisce ai tagli?

Sì, Fugatti dice di averle recuperate tagliando gli aiuti alla cooperazione internazionale. Noi a questo gioco di aiutare le mamme trentine non aiutando più la mamma africana non ci stiamo. Quindi non abbiamo mai detto che non ci va bene aiutare le famiglie. Non vorrei che la nostra posizione venisse messa in caricatura. Il fatto vero è un altro.

Quale?

Noi in passato eravamo abituati ad un altro modo di lavorare con la giunta: adesso ci troviamo a commentare sui giornali le loro decisioni, prima si contribuiva a costruirle. Anche perché spesso il diavolo si nasconde nei dettagli.

Ianeselli, lei condivide che ci sia un problema nell’assegnazione delle case Itea?

Mi preoccupa tanto che il presidente non conosca i regolamenti e le leggi della Provincia che si trova ad amministrare. Nelle graduatorie dei comunitari ci sono tante persone con cognomi stranieri e non sono nemmeno sinti, sono magrebini. Sono persone in Italia da decenni, sono italiani da decenni. Qui c’è un problema di razzismo strisciante: prima Fugatti se la prende con gli immigrati che non hanno voglia di lavorare, ora con quelli che lavorano e sono regolari. Le idee di privilegiare qualcuno, non si sa poi nemmeno come, ci vedrebbero fuori dall’Unione Europea. Non sono un costituzionalista, ma lo si vede con grande chiarezza. Già nel 2012 comunque, era assessore Ugo Rossi, erano stati messi dei punti, delle maggiorazioni, per chi lavorava da più tempo ed era residente in Trentino.

Come replica ad un presidente che osserva come lei voglia fare il consigliere provinciale, sulle orme di Dorigatti?

Lui pensi a fare il suo, alle mie cose ci penso io.













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