il caso

Ianeselli: «Raid in piazza Duomo, un soggetto fragile l’autore»

Il sindaco: "Ho chiesto un trattamento sanitario obbligatorio, ma non sono intervenuti per ragioni che non comprendo"



TRENTO. "Il raid che ieri notte ha colpito piazza Duomo non è opera dei vandali né di spacciatori o criminali e neppure di qualche ubriaco. A ribaltare fioriere, spostare transenne e spargere rifiuti è stata una persona nota alle forze dell'ordine e soprattutto al centro di salute mentale. Si tratta di un soggetto fragile inviato solo pochi giorni fa dalla Questura di Trento alla Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Pergine, dove però non c'erano posti disponibili".

Lo rende noto - in un comunicato - il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, in riferimento ai danneggiamenti avvenuti nel corso della notte in piazza Duomo, a Trento. "Questo è un episodio che poteva essere evitato. Non dall'Amministrazione comunale, visto che noi ci siamo attivati già lo scorso weekend, quando ci è stata segnalata la presenza in città di questa persona, che ha bisogno di cure. Ho contattato io stesso i vertici dell'Azienda sanitaria per richiedere un trattamento sanitario obbligatorio che può essere disposto dal sindaco solo se due medici ne ravvisano la necessità. Purtroppo non si è ritenuto di intervenire per ragioni che non comprendo e questi sono i risultati", ha aggiunto il sindaco, parlando di amarezza per i danneggiamenti e per le speculazioni politiche. La piazza è già stata ripulita e riordinata dagli addetti di Dolomiti ambiente. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e la polizia di Stato.













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