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«I semi di cannabis in vendita: è legale»

Per il consigliere provinciale Cia Rovereto sarebbe la nuova Amsterdam. Il titolare del negozio: non vado contro la legge



ROVERETO. Rovereto come una nuova Amsterdam con prodotti per la coltivazione di cannabis esposti in vetrina? Se lo chiede il consigliere provinciale di Civica Trentina Claudio Cia che ha presentato un’interrogazione sull’attività del negozio “Mad Hatter” di via Mercerie 44. «Mica sono così sprovveduto - ribatte il titolare Luca Bianchi - da mettere in vendita prodotti vietati dalla legge: certo che vendo, ma non ovviamente ai minorenni, i semi di cannabis che non sono considerati sostanza stupefacente come dice la legge 412 del 1974. A chi li acquista ricordo che la legge ne vieta la coltivazione ma consente solo l’utilizzo per altri fini. Poi ognuno farà quello che vuole: non sono comunque certo io quello che istiga alla coltivazione...».

Bianchi è tranquillo e l’allarme lanciato da Cia non sembra toccarlo più di tanto: «Tutto quello che c’è in negozio non ha nulla di illegale: ci mancherebbe altro con quello che si rischia andando contro la legge...» Tra magliette, piercing, dilatatori per naso e orecchie e collane a Cia non sono sfuggiti i «bong, una sorta di pipa ad acqua usata per fumare solitamente tabacco o preferibilmente maijuana e hashish» così come sottolinea la presenza in negozio «di fertilizzanti e di tutto l’occorrente (serra e illuminazione) per la coltivazione di piante di cannabis... Il messaggio che si dà è fortemente diseducativo...»

Dal canto suo Luca Bianchi sostiene che nel suo negozio tratta tutto l’occorrente per crearsi una serra «per coltivare in casa tutto l’anno e in modo controllato piante officinali, dal timo alla salvia, dalla borragine alla melissa (delle quali vende i semi) visto che non tutti hanno la disponibilità di un orto o di uno spazio all’aperto». Un negozio underground, come lo definisce Bianchi, che riprende «le mode di strada e giovanili»: dalla bigiotteria ai prodotti particolari per fumatori (non vende tabacco) e per ultimo un reparto “grow shop” per la coltivazione indoor.

«Tutto quello che vendo è lecito ed è indicato chiaramente per il suo corretto utilizzo. Se poi qualcuno ne fa un uso improprio non posso saperlo io e non mi compete. Quello che invece voglio ribadire - conclude Luca Bianchi - è che non vado certamente ad istigare alla coltivazione di cannabis: i semi sono in vendita liberamente perché non sono da considerarsi sostanze stupefacenti». Ma per il consigliere Claudio Cia «non è concepibile che in centro storico vengano venduti prodotti di supporto alla produzione domestica di marijuana». (g.r.)

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