la protesta 

«I pensionati sono stati calpestati» 

I sindacati contro Governo e Fugatti per i tagli al reddito



TRENTO. “Rapina di stato”, “voto di scambio”, “razzismo contro i pensionati”. I sindacati usano parole pesanti per definire gli interventi previsti nella legge di stabilità che andranno a colpire i pensionati dal reddito medio-alto. In Trentino saranno 52mila su 138mila i pensionati che vedranno bloccate o ridotte le rivalutazioni dell'assegno mensile a partire dal 2019, per un risparmio per lo Stato di 7 milioni di euro l'anno, 2,3 miliardi a livello nazionale. La fascia reddituale coinvolta sarà quella che percepisce una pensione di almeno tre volte la minima (1522 euro lordi). I sindacati criticano il presidente Fugatti, “colpevole” di aver votato nelle sue vesti di parlamentare il taglio di 70 milioni destinati al Trentino, da utilizzare principalmente in sostegno alla spesa sanitaria, e di aver rinviato al 2020 l'erogazione economica provinciale in favore di “Spazio argento”, la riforma del welfare per gli anziani non autosufficienti inizialmente prevista già per il 2019.

Riuniti presso la sede Cisl di via De Gasperi, i sindacati provinciali dei pensionati (Spi Cgil, Fnp Cisl, Uil Pensionati) hanno annunciato una riunione degli attivi unitari per il 16 gennaio in Sala Rosa (Palazzo della Regione), nella quale si stabilirà quali azioni di mobilitazione intraprendere.

«Il governo fa cassa sui pensionati, - ha scandito il segretario provinciale Fnp Cisl Tamara Lambiase - E fomenta il rancore tra le generazioni additando i pensionati come privilegiati. Il premier Conte ci ha paragonati all’”Avaro” di Moliere, offendendoci: i pensionati garantiscono la solidità economica di figli e nipoti e sono il perno del volontariato».

Al centro del dissenso dei sindacati c'è la mancata rivalutazione delle pensioni, che sarebbe dovuta ripartire nel 2019 per adeguare le pensioni al costo della vita, essendo ferme dal 2011. «Per sostenere i provvedimenti “bandiera” dell'esecutivo giallo-verde, cioè “quota 100” e il reddito di cittadinanza, - ha commentato Claudio Luchini, segretario Uil Pensionati - Il governo ha calpestato gli accordi con i precedenti esecutivi. La rivalutazione delle pensioni è fondamentale perché tanto più si invecchia tanto più crescono spese essenziali come quelle mediche». Luchini ha sollecitato l'attuazione della norma relativa a “Spazio argento”: «La nuova giunta rischia di svuotare una riforma virtuosa, che dovrebbe garantire l'assistenza e le cure agli 8500 non autosufficienti trentini. Doveva partire già nel 2019, ma la giunta Fugatti ha sospeso l'erogazione dei fondi al 2020».

Parla di “voto di scambio” il segretario di Spi Cgil Ruggero Purin: «Il governo nazionale ha calpestato il dialogo con le parti sociali e il Parlamento. Oggi c'è solo “l'unto del Signore” che si fa interprete del “popolo”: ma il popolo è plurale e ha tante esigenze».

Purin ne ha anche per la giunta trentina: «In Trentino si è costruito un welfare di tutto rispetto, ma Fugatti ha vinto le elezioni descrivendo un sistema allo sbando. Il centrodestra ha come priorità la ristrutturazione delle chiese, mentre sul fronte economico parlano solo di asfalto e Valdastico, rendendoci di fatto l'ultima provincia del Veneto». (f.p.)













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